LA FORMA DELLE NUVOLE  "Congiunti"
   (2023 )

Lo ammetto, ho un debole per Dario Antonetti. Nessuna attrazione pericolosa, non vi preoccupate. Semplicemente ho avuto modo di abbeverarmi alla sua pazza arte talmente tante volte da poterlo definire, senza dubbio alcuno, come un genio.

Altro non si può dire di un artista capace, a suo tempo, di coverizzare non una ma svariate (e diverse tra loro) volte ''Vegetable man'' di Syd Barrett, o di realizzare album visionari ma (appunto) geniali come ''L'estetica del cane'', in cui tra le altre cose potevate trovare un brano come ''Canzone d'amore per una testa di cazzo'', oppure ''Risveglio'', traccia che, per la modica durata di quasi 7 minuti, ripeteva all'infinito la frase ''Così mi son svegliato, effettivamente mi ero addormentato''. Senza, peraltro, stancare minimamente l'ascoltatore.

Un genio, l'ho già detto, fin dai tempi degli Effetto Doppler e dei Kryptasthesie, le prime mutazioni alle quali Antonetti asservì il suo squilibrato talento. Quindi, come non lasciarsi trasportare da La Forma delle Nuvole, ovvero dalla sua nuova, ennesima trasformazione? La Forma delle Nuvole, ovvero Dario Antonetti e Giulia Fumagalli, duo che si definisce ''semiacustico, o semielettrico, a seconda dell’angolo dal quale lo si osserva''.

Quello che abbiamo in mano è un 7'', un singolo insomma... anzi, un autentico 45 giri, come usava una volta. Le canzoni contenute sono ''Congiunti'' e ''La Ghironda''. Belle, certamente, ma (ancora una volta) irremediabilmente pazze. Scriteriate. Geniali. Giulia Fumagalli non ha voluto discostarsi dalle orme del visionario Antonetti. E meno male.

Approcciatevi a questi brani, in attesa di un intero album che dovrebbe vedere la luce prima della fine del corrente 2023. ''Alla fine della fiera siamo tutti congiunti''. E noi lo siamo con queste canzoni. Siamo congiunti al genio degli artisti in oggetto. E che nessuno ce ne distacchi, per favore. (Andrea Rossi)