ROBERTO ZANETTI QUARTET  "Bud's power"
   (2023 )

Il Roberto Zanetti Quartet dedica il suo nuovo album all'artista del bebop Bud Powell, intitolando “Bud's Power”. Pianoforte, sax, contrabbasso e batteria riportano bene quel clima frizzante, che nel bop ha trovato le coordinate stilistiche definitive per stabilire cosa noi intendiamo oggi come “jazz”: esposizione di un tema, successione di improvvisazioni degli strumenti sulla sequenza del tema, ripresa del tema.

C'è poco da dire, se non una certa energia, da parte di Valerio Pontrandolfo al sassofono, nell'incalzare le melodie. Il walking del contrabbasso, la batteria con le spazzole, i virtuosismi ai tasti bianchi e neri del capobanda, che in certi momenti ricorda più Thelonius Monk, altro capostipite del genere, come ad esempio in “In the mood for a classic”. “Down with it” è sfrenata, corre come un treno, e contiene un coinvolgente assolo di batteria. “Bud on Bach” gioca con gli stilemi jazz e barocchi insieme. Per il resto, è il solito classico jazz, né più né meno, che soddisferà gli amanti del genere, senza sorprese d'avanguardia né momenti troppo soporiferi.

Interessanti però i due brani che aprono e chiudono il disco: sono composizioni originali di Zanetti. “Elettroshock” non è la cover dei Matia Bazar, ma uno squisito tema con tante belle acciaccature blues, e una voce recitante, che ci introduce coerentemente nell'ambiente. Al contrario, la finale “Come closer to me” contraddice tutto il disco, concludendolo con una tenera melodia fatta a contrappunto tra sassofono e violoncello, composta (nel senso che sta composta, che non è agitata), e con delle progressioni “natalizie” commoventi. Una chicca inaspettata, un brano semplicissimo di cui non si capisce il nesso con tutta la frenesia virtuosa precedente; ma va bene così, perché riscalda il cuore, dopo un jazz tanto vitale quanto “cool”. (Gilberto Ongaro)