BOULEVARD  "Il tempo è un cannibale"
   (2023 )

"Il tempo è un cannibale" dei Boulevard non è un album. E' una boccata d'ossigeno. Un respiro profondo che guarda al passato - ci si ritrovano molto i Nomadi prima maniera -, ma si lancia dritto dritto nel futuro. Tutto nel segno del dio Rock.

"Boulevard" significa letteralmente "viale", e infatti con questo disco fatto di pochissimi brani la band fa percorrere all'ascoltatore un viaggio per un viale. Alberato, a volte accidentato e altre volte in discesa e quindi di rincorsa.

Nicola Tonin, chitarrista e voce, Fabio Tonello e Luca Didonè, chitarristi, Andrea Morato, bassista e cori, e Alberto Barcellan, batterista, rappresentano più che una band una vera super formazione. Una super rock formazione dal sound e dallo stile pienamente riconoscibile.

Nell'ep "Il tempo è un cannibale", uscito per Dischi Soviet Studio, i Boulevard raccontano della vita di provincia, ma anche dei sogni, delle speranze. E in fondo anche delle delusioni. Tutto però con un'energia che arriva dritta al cuore.

La band padovana ha scelto per questo esordio un mini album con sole cinque canzoni. Ognuna delle quali, però, racconta un mondo. E così in "Buona dose" troviamo la contemporaneità e il paradosso della vita moderna, in "Bowie" le difficoltà di una relazione, in "Dna" il passaggio dall'adolescenza alla vita adulta, e in "Cannibale" si passa di nuovo all'aspetto generazionale, questa volta però visto come conflitto fra una generazione e l'altra. "La parte di G" è poi una perla introspettiva e quasi più intimistica.

Un ep che si ascolta in poche canzoni, ma che vale la pena di essere vissuto e rivissuto diverse volte. Fino ad assaporarne la vera e profonda essenza. Perché non solo il rock non è morto, ma il rock italiano se la passa davvero bene. Perlomeno a giudicare dalle opere di formazioni come i Boulevard. (Cristiana Mariani)