WHAM!  "The singles: Echoes from the edge of heaven"
   (2023 )

...Ecco, da dove si può cominciare per raccontare di questo cofanetto, che racchiude tutti i singoli cd della carriera degli Wham!, che per chi fosse vissuto su Marte a metà degli anni '80 erano quei due coloratissimi e sorridenti ragazzotti inglesi, uno dei quali è diventato George Michael?

Magari raccontando che all'epoca erano stati tirati a metà dalla critica, da chi li vedeva come un set allegro e divertente, puro pop innocuo (altrimenti mica li avrebbero fatti cantare in Cina), e da chi invece criticava l'eccessiva superficialità e mancanza di spessore se non quello di ammiccare alle telecamere e fare i fighi. Certo, intanto in quegli anni vendevano ovunque e pure in Italia, benché arrivati in ritardo e mai passati da Sanremo, le ragazze si scannavano per i loro poster.

La successiva carriera solista di George ha messo forse in secondo piano l'opera di coppia, che però era tanta roba, anche per gli standards del periodo. Adolescenza pura, partendo dalle ribellioni giovanili di chi vuole divertirsi pur disoccupato nell'Albione della Thatcher ("Wham! Rap"), il non volersi sposare troppo presto ("Young guns") o il mandare al diavolo genitori troppo presenti ("Bad boys") per poi virare verso cose ancora più soft ma di qualità. Con quella "Careless whisper" mandata alle stampe come lavoro solista del cipriota solo per ragioni di marketing, o quella "Last Christmas" che, dai, torna numero uno ogni singolo Natale. Insomma: ce ne era di classe, no?

Il duo si separò perché, ad un certo punto, il divario tra i due era troppo evidente, ed è lo stesso Andy a raccontare che le cose furono inevitabili: "Io scrivevo canzoni, lui Canzoni. Io volevo fare il cazzaro, lui aveva disperato bisogno del successo per trovare la sua identità". Con il risultato di uno che conquista il mondo - forse al prezzo della propria anima - e l'altro che diventa, nemmeno a 25 anni, un pensionato di lusso. Che, onore a lui, ben poco ci ha marciato sulla cosa: per intenderci, parla molto più il Pete Best silurato dai Beatles che non Andrew.

La storia però ha dato ragione anche a lui, perché se non ci fosse stato Ridgeley, a tirare fuori l'amico Yog dal proprio nido di timidezza, occhialoni e faccia paffuta, nessuno avrebbe mai scoperto il talento di George Michael. E gli Wham! sono stati, davvero, la storia di una adolescenza che ad un certo punto, per forza di cose, è diventata maturità e strade separate. Altro che solo le meches phonate di George, altro che. (Enrico Faggiano)