DON & FRANÇOIZ  "Cover songs in inferno"
   (2023 )

Don Nino e Françoiz Breut, accoppiata di artisti francesi, decide di realizzare delle cover di canzoni in inglese, a tema luciferino, e di raccoglierle nell'album “Cover songs in Inferno” (uscito per Prohibited Records), attingendo da artisti collegati al principe delle tenebre. Da notare che la scelta è caduta su titoli non casuali né banali, bensì quelli che già in origine presentavano musiche abbastanza psichedeliche, per approfondire quella direzione. Ad esempio, dai Black Sabbath prendono “Spanish caravan”, e dai Kinks “Shangri-la”.

Tra le cover, spicca anche una canzone dello stesso Don Nino, “Oh my son”, dalle coordinate sixties, e suoni lisergici si notano nella loro “Southside of the world” di Bonnie “Prince” Billy, leggermente accelerata. Il duo recupera anche dalla band olandese Shocking Blue (1967-1974) la loro “Daemon lover”, dal titolo inequivocabile, che dichiara l'intenzione di tutto l'album. Anche i bpm di questa sono leggermente più veloci, e il brano è caratterizzato da un agitato riff di basso.

Altro titolo da riscoprire è “Kizmiaz”, ambiguo gioco di parole appartenente ai Cramps, che furono un duo psychobilly e pionieri del punk rock statunitense. Qui al contrario dei brani richiamati di sopra, la canzone viene rallentata e resa più eterea, riempita da un Hammond ipnotico. E i Felt? I Felt erano un gruppo indie pop, fondato da un fan dei Television, Lawrence Hawyard. Il tastierista dei Felt fece parte più tardi dei Primal Scream, mentre il loro disco è prodotto da Robin Guthrie dei Cocteau Twins.

Come vedete, parliamo soprattutto di artisti davvero da cercare con la lente d'ingrandimento, legati ad altri gruppi sì famosi, ma ricercati, non mainstream. Quindi, siamo nell'underground della scena alternativa! I due nomi forse più noti al grande pubblico, in questa fine ricerca, sono i Jefferson Airplane, con la cui “White rabbit” chiudono l'album, e Donovan, con “Season of the witch”. Per il resto, ringraziamo il duo per aver rispolverato queste canzoni, come ad esempio “Morning Dew” di Bonnie Dobson, cantautrice del folk contemporaneo canadese, qui restituita in una versione krautrock, che poi è lo stile di Don e Françoiz, con questa chitarra effettata da un leggero flanger, e le percussioni cupe, da rituale hippie.

Infernali o no, l'atmosfera musicale è anche apprezzabile a livello terrestre! (Gilberto Ongaro)