DEAD OR ALIVE  "Let them drag my soul away (singles, demos, sessions and live recordings 1979-1982)"
   (2023 )

Avete presente i Dead Or Alive? Quelli di "You spin me round" e, se non avete mai approfondito, poco altro? E che se invece avete approfondito, altri brani di sfrenato synthpop anni '80 avevano fatto?

Ecco. Dimenticatevi tutto. Perché prima dell'epoca d'oro delle vendite e del successo - e prima, se vogliamo, della deriva fin troppo travestita e botulinica - erano una band di goth-rock, senza nemmeno particolari differenze nella formazione. Se non che l'ispirazione era quella di Wayne Hussey, che poi qualcosa lo avrebbe fatto altrove, ma vi fa capire di cosa stiamo parlando.

Questa raccolta mette un po' di ordine nel frammentario mondo di demo, bootleg, singoli sparsi e registrazioni live del periodo che va dal 1979 al 1982, prima appunto che Pete Burns venisse, chissà come, fulminato sulla via dei sintetizzatori e delle drum machine. Ecco, capirete che spiegarvi come quello di iu-spin-me-rait-raund-bebi-round-round-round-round anni prima giocasse in campionati dove le teste di serie erano i Cure, se non quelli di "Pornography" almeno quelli di "The top", sarebbe come cercare di convincervi che Malgioglio, prima di diventare tale, era nei Doors.

La raccolta è molto folta, forse alla lunga annoia perché non è che ci siano tante variazioni né sulla ritmica né sui suoni o sulla voce di Pete: vero che il difetto sarebbe tornato anche spostandosi sulla dance, ma almeno erano ripetizioni su suoni più commerciali e abbordabili, ma qui è evidente che il prodotto è molto, molto strano.

Se siete amanti di un certo dark dei primi anni '80, vi divertirete eccome, credetemi, senza bisogno di avere parentele con Stock-Aitken-Waterman. Se siete amanti dei Dead Or Alive, sarà interessante pescare qua e là due o tre accordi, due o tre frasi, magari finite in pezzi più abbordabili negli anni successivi. Se vi piaceva "You spin me round", ecco, girate alla larga. Non è proprio quel genere, che voi ci crediate o no. (Enrico Faggiano)