DAVID LEE MYERS  "Strange attractors"
   (2023 )

Alcuni concetti sono ricorrenti perché affascinano numerosi artisti. David Lee Myers ne riapre uno spesso frequentato di recente, grazie alle continue conferme dalla fisica quantistica: il tempo non esiste. Noi siamo organismi che crescono e cambiano, in un prima e in un dopo. Ma quello che misuriamo è un continuum. Giorno e notte li consideriamo perché siamo sulla Terra, ma in realtà il tempo come forza è lineare, siamo in un eterno presente.

Ecco perché l'artista newyorchese, in “Strange attractors” (uscito per Crónica Records), crea esperienze sonore dove i suoni sono dilatati, e privi di una ritmica. Perché la ritmica ci scandirebbe un tempo, la percezione da cui egli vuole emanciparci. Artista visual e del suono, Myers dice che questa musica è un meccanismo di “rimozione del tempo”. Coi suoi lunghi suoni lentamente cangianti nei brani “Equability of powers”, “Iniquities”, “With perfect clarity” e “Yet another shore”, David Lee ci fa concentrare sul qui e ora.

Quando un suono viene così prolungato, si finisce per notarne i dettagli più piccoli. Hai mai dovuto ascoltare un allarme per tanto tempo? Se all'inizio sembra di sentire un'onda che sale e che scende, dopo un po' ti accorgi che sono due o tre singoli suoni, alternati rapidamente, che danno l'illusione del movimento rotondo. Questo accade anche ascoltando le oscillazioni di questi suoni, evidenziando forse quegli “strani attrattori” tra le frequenze.

Le impressioni possono essere diverse, a seconda dell'esperienza che uno ha avuto, nel sentire suoni simili. Ad esempio, “With perfect clarity”, a me ricorda a tratti un macchinario industriale, a tratti il suono del monoscopio della Rai... Mentre “Yet another shore” sembra un aereo appena passato, il cui suono arriva in ritardo, però qui si fa via via più cristallino e rilucente.

David Lee Myers consiglia di ascoltare “Strange attractors” di notte, ed effettivamente confermo, anche se io sto scrivendo alle 13.17, con gli spaghetti al ragù davanti! A seconda della condizione in cui ti trovi, questo disco ti darà vibrazioni diverse. Ma di sicuro la notte è l'ideale, quando la coscienza è più attiva. (Gilberto Ongaro)