MILENA MEDU  "I see you"
   (2023 )

Vorrei coniare un termine mirato per definire la principale caratteristica che mi si presenta all'ascolto di questo "I See You", notevole lavoro discografico formato da 5 tracce di Milena Medu, artista romana di Centocelle che, oltre a cantare e comporre musica in ambito elettronico, è anche una valente fotografa.

Ebbene, sto parlando di semplicità prismatica... sì, perché apparentemente le strutture melodiche e vocali dei brani non hanno evidente complessità, ma già ad un secondo ascolto si percepiscono svariate sfaccettature ed angolazioni sonore molto avvolgenti ed oniriche.

Molte sono le analogie o somiglianze che potrei menzionare: Siouxsie Sioux, Suzanne Vega, Beatrice Antolini (chiaramente non in veste di musicista con Vasco o Manuel Agnelli...), ed anche Missincat (particolare cantautrice italiana di stanza a Berlino...).

Tuttavia Milena è intonatissima ed esprime una sua originalità data anche dalla evidente maturità artistica (ha già all'attivo diversi CD) e da quella sua matrice trip hop elettronica doc, nata e sviluppatasi sulla scena musicale della capitale verso la fine degli anni '80. Tutto ciò la rende ad un ascolto più attento molto definita.

I testi cantati in ottimo inglese trattano temi esistenziali molto forti e scuri come introspezione psicologica, disagio mentale, insicurezza, psichiatria... Cito su tutti il terzo brano in scaletta, quel "Be fair to your body" che mette in evidenza tutto quanto descritto.

L'unica traccia cantata in italiano è quella successiva, "Fiume", dove l'influenza di Battiato sotto il profilo delle sonorità elettroniche è evidente ma non didascalica, risultando molto interessante all'ascolto.

L'ambito è di nicchia ma non inaccessibile ad un pubblico più vasto. Esteticamente toglierei a Milena quel piercing alla guancia che le ho visto portare... ma questo non toglie alcunché al suo valore artistico musicale. Voto 7 e 1/2. (Roberto Celi)