DANIELE MORELLI  "Ars musica"
   (2023 )

Ritorna Daniele Morelli, musicista toscano trapiantato in Messico da qualche anno, con l'album “Ars musica”, uscito per Off Records. L'ispirazione per queste quindici composizioni sono quindici divinità antiche, recuperate da più culture. “Enki” ad esempio, che apre l'album, era il dio dell'acqua in Mesopotamia, mentre “Arubani” era adorato nel paese di Urartu. Ci sono i più familiari “Minerva” ed “Apollo”, ma anche gli aztechi “Xochipilli” e “Huehuecòyotl” e così via.

Lo spunto dagli dei, frutta musiche che evocano qualcosa di ancestrale e rituale, nei suoi loop ossessivi (come quello per “Hator”). Quel che sorprende è la varietà timbrica: sembra di sentire dei synth, un basso elettrico, percussioni intonate come la marimba (suono presente in “Marimba”, che scopro essere il nome di una divinità degli Akamba, popolazione situata tra Kenya e Tanzania).

Ci sono anche rumori acquatici in “Benzaiten”, che non è il dio dell'Eni, ma una dea indiana che impersona un fiume. Suoni sdoppiati e vibranti, bending sospetti e lick che assomigliano ad alcuni ascoltati da gruppi dell'Africa Occidentale (Mali e Burkina Faso), e un'attenzione per creare ritmi coinvolgenti. Il tutto in un'atmosfera psichedelica, come quella per il dio norreno “Bragi”, dove i suoni sembrano molle. Ma in quanti sono a suonare, attorno a Daniele Morelli?

Uno: c'è solo lui, che ha realizzato tutto con la sua chitarra. (Gilberto Ongaro)