KŒNIG  "1 above minus underground "
   (2023 )

In 1 Above Minus Underground il compositore, polistrumentista e rapper Kœnig confeziona un lavoro ordinato e solido pur nelle variegate tonalità sonore e nelle disparate tematiche che attraversa. In esso Kœnig collabora con artisti di spicco provenienti da più parti del mondo: lo affiancano, infatti, Nappy Nina, Moor Mother, Sensational, Rojin Sharafi, Nik Hummer, Victoria Shen, Dàlek ed Elvin Brandhi.

1 Above Minus Underground è un mosaico complesso e affascinante che comprende tutte le tessere esistenti e quelle ancora da completare del polifonico percorso artistico di Kœnig: si tratta di trentacinque minuti spavaldi e coraggiosi che esplorano gli anfratti meno frequentati dell’avanguardia elettronica e corrono veloci tra le pieghe oniriche e ramificate edificate da ritmi asfissianti, delivery rap travolgenti e avvolgenti batterie filtrate e masticate dai synth.

Le doti compositive di Kœnig si manifestano qua e là per tutto il disco e concorrono a creare un’opera meticolosamente levigata e potentemente distopica. Le stratificazioni degli echi della voce robotica di “War Is the Unveiling of the Truth” conducono in un universo di intelligenze artificiali e di macchine che hanno ormai soppiantato gli umani, le ubriacature cosmiche di “Another One” impreziosita da Moor Mother, la cui voce sembra provenire da un paradiso in frantumi, si sparpagliano ai nostri piedi fino a diventare eteree, gli acidi rap di “Full Mantis”, l’unico brano insieme a “Kali” in cui non figura alcun featuring artist, e di “Diffidence”, questa con la collaborazione di Sensational, sono marce alienanti e sinistre che conducono verso un futuro ignoto e nebuloso.

Anche in questo lavoro Kœnig non fa sconti agli ascoltatori: li sfida ad alzare ancora una volta l’asticella delle proprie aspettative e li obbliga a dedicare un’attenzione minuziosa anche alle più piccole sfumature ritmiche e sonore nonché a riflettere su temi complessi e spinosi che alcuni dei brani affrontano direttamente o evocano. Ci si perde ovunque ad ascoltare e ad ammirare, ipnotizzati di fronte al paesaggio apocalittico che dipinge l’aggressiva e fulminante “Due Diligence”, che vede la partecipazione di Daalek, con un testo duro e socialmente connotato, o alle sperimentazioni estreme e musicalmente turbanti della conclusiva “W’rat’h”, dove insieme a Elvin Brandhi Kœnig spiana un viaggio verso gli inferi molto ben confezionato. Per tutti questi motivi 1 Above Minus Underground merita più di un ascolto. (Samuele Conficoni)