KRIS KULDKEPP  "Moonutatud muundused / Distorted conversions"
   (2023 )

Cos'è il postumanesimo? Da non confondere con il transumanesimo (né con la transumanza, gnè gnè), il post umanesimo è una corrente di pensiero che prevede l'interazione tra uomo e tecnologia, che porterà a modificare la natura umana in forme ibride e più efficienti, in accordo col progresso scientifico. Questo è uno degli oggetti di studio all'Università di Scienze Applicate di Amburgo, che frequenta Kris Kuldkepp.

Kris Kuldkepp è una contrabbassista e musicista elettronica estone, femminista e che esplora le interazioni tra il suono naturale del contrabbasso, del basso elettrico e le creazioni noise ottenute con l'elettronica. La sua ricerca musicale si focalizza sul suono che si propaga nello spazio in cui si trova, dunque è strettamente collegata alla performance dal vivo, liberamente improvvisata.

Nell'album “Moonutatud Muundused / Distorted Conversions”, uscito per Zeromoon, sono presenti tre di questi esperimenti: “Uneaja Hobused _ Bedtime Horses”, dove per 15 minuti ci si alterna a fasi quasi da musica concreta, a drones del contrabbasso; “Muundumised _ Transfigurations” sono 6 minuti dove l'elettronica restituisce dei loop rimbombanti, assieme ad una “zanzara” (suono acuto e tagliente), e dove il grosso contrabbasso viene utilizzato facendo stridere le corde, emettendo suoni sfrigolanti; “Küllastumine Nõudmisel / Saturation on demand” infine è un trip di 21 minuti. Il fade in iniziale crea alta tensione. In mezzo al flusso arioso e gradualmente variato, da più o meno distorto, si celano delle campane lontane. A metà, il materiale sonoro sembra simulare il rumore di un treno, o di liquidi sempre più inafferrabili; sembra di correre in auto a velocità elevate, tenendo la testa fuori dal finestrino. Il vento sintetico è totalizzante. Verso la fine, gli impulsi elettronici assomigliano a lugubri squittii di pipistrelli, che però più volte rivelano il loro carattere digitale.

Lo scopo, piuttosto che di realizzare un'improvvisazione ambient, dall'intenzione “avvolgente”, sembra essere quello di realizzare un corpo sonoro, un oggetto nuovo che condensi impulsi biologici e tecnologici. Un esempio di esplorazione sperimentale, che cerca di guardare verso un futuro ignoto. Che ne sarà del corpo umano? Ma soprattutto, che ne sarà del contrabbasso? (Gilberto Ongaro)