GIULIA OLIVIA  "Roller coaster ride"
   (2023 )

In fase di gestazione progettuale, molti artisti vengono assaliti da dubbi e perplessità, se le nuove canzoni da pubblicare sono rifinite in maniera efficace e all’altezza delle aspettative. Ma quando questo aspetto riguarda una giovane cantautrice che, prima di rilasciare un nuovo lavoro, lo rimanda per anni, poichè si fa tante domande sulla possibilità che possano destare opinioni contrastanti e /o critiche, personalmente lo considero un gran bel segno di premura e umiltà.

Con questa premessa, possiamo andar a colpo sicuro che la meranese Giulia Olivia, con il nuovo e.p. “Roller coaster ride”, ci consegni un prodotto affidabile e curato a meraviglia. Le coordinate stilistiche disegnano trame di pop, country, con miniature di rock ed elettronica.

Movimenta bene la scena, Giulia, con la spigliata titletrack, e si capta come la ragazza cucia le proprie canzoni col gusto di piacere (in primis) a sé stessa, come si evidenzia in “For myself”. Inoltre, non si atteggia a “Supergirl” (e potrebbe farlo!) ma sceglie la strada dell’equilibrio e della misura risolutiva, sfoggiando un’ugola soave e rilassante.

Chiude il lotto la classic-ballad “Dead end street”, degna di illustri colleghe come Taylor Swift e Kacey Musgraves. “Roller coaster ride” è un’opera (che giunge a distanza di quattro anni da “Wanderlust”) che rispecchia i saliscendi della vita come fossero montagne russe: e, su questa suggestiva metafora, Giulia Olivia è riuscita nell’intento di dar interesse all’ascolto, con un altro apprezzabile giro di giostra. (Max Casali)