BALDO & I GIOVANI  "L'ora d'aria"
   (2023 )

Pronti, partenza, via! Si “swingheggia” alla grande! Arriva “L’ora d’aria”, il disco di Baldo & I Giovani (edito da Music Force/Toks Records/Egea Music), frizzante gruppo friulano al loro debutto discografico. Baldo & I Giovani sono: il compositore chitarrista e cantante Alan Malusà Magno, insieme a Gabriele Cancelli (tromba), Mirko Cisilino (tromba e trombone), David Cej (fisarmonica), Marzio Tomada (contrabbasso) e Marco D’Orlando (batteria).

In Baldo & I Giovani c’è la volontà di investigare brani swing degli anni ‘20 e ‘30 e con questi divertirsi a cambiare, improvvisare e sperimentare. In tutto il disco, ed è bene sottolineare proprio in tutto, si ascoltano brani molto stimolanti e semplici dove il jazz si lascia contaminare dalla modernità e dall’ironia.

Tradizione e contaminazione sono ingredienti importanti. Con i loro strumenti Baldo & I Giovani riescono perfettamente a far ascoltare e, lasciatemelo dire, apprezzare lo swing che ha ormai quasi un secolo di storia. Nei tredici brani del disco si passa dal liscio alla musica circense, c’è tanto swing che sfiora anche il cantautorato italiano (mi ricordano gli anni ’80 alla Sergio Caputo, il che non guasta assolutamente). Tutti elementi presi e mescolati assieme che divertono chi ascolta.

Ecco allora che la musica va a ruota libera, fra swing e arrangiamenti dixieland con melodie facili da ricordare e fischiettare. Nel cantato il testo cerca di essere leggero, mai banale. Sui ritmi swing la voce intavola linee vocali che seguono le vicissitudini melodiche degli strumenti. Nelle tracce strumentali i cinque “baldi giovani” rendono il meglio delle loro capacità esecutive toccando punte di giocoso virtuosismo.

Vi garantisco che ascoltando questo disco vi divertirete, arrivati al fondo premerete il tasto “play” che lo farà ripartire dall’inizio (brutto utilizzare il “repeat”, sarebbe segno di svogliatezza!), sarà difficile persino restare fermi al ritmo di queste canzoni capaci di allietarvi qualsiasi tipo di giornata. Viaggerete tra una fisarmonica malinconica in “Albeggia” e un ricco suono di contrabbasso in “Sei Solo La Spina Di Un Cactus”, uno sbizzarrirsi giocoso polistrumentale in “Città vuote” per poi buttar via pensieri in un’atmosfera magica tra trombe, sordine, tromboni e spazzole sul rullante che vi accompagneranno in modalità soft drink nel vostro “cammino”.

Allora vi consiglio una cosa: prendetevi la vostra “ora d’aria”, sarà un toccasana per le vostre giornate. Fino al loro prossimo disco! (Pierantonio Ghiglione)