DE.STRADIS  "Duale"
   (2023 )

Si può intuire la direzione dell'EP d'esordio solista di De.Stradis, già leader dei Mangroovia, dal nome di questi ultimi: groove. I suoni pop vintage molto atmosferici, che sembrano sfiorare il sentimento vapor, sono sollecitati da ritmiche R'n'B, e in genere dall'influenza black, nella sua accezione più moderna. Per certi versi, ricorda la soultronica di Trizio, anche se meno chitarrocentrica.

Centrale qui è la voce di De.Stradis, che spesso e volentieri sale in falsetto, ed in falsetto realizza anche dei cori di accompagnamento, che però a volte diventano oggetto di gioco e sperimentazione, come nel singolo “Quando era estate”, resi saltellanti da un taglio netto e innaturale. Lo spirito giocoso è rafforzato anche da degli accordi di pianoforte in staccato ed effettati, per renderli più “liquidi”. E che bassi, ragazzi...

Oltre a cantare melodie e vocalizzi, De.Stradis si lancia anche in alcuni rap, dove a momenti sfiora il virtuosismo da extra beat, in “Ombre”. I sentimenti blues e soul arrivano in “Quadri d'autore”, tra accordi di settima minore e soffici cori. Nel testo, l'amore lascia il suo marchio: “Come quadri d'autore, i miei occhi hanno la tua firma”. Tutto l'EP ha questo sapore di onirico, e “Margine d'errore” si addentra nei sogni anche nel testo, sogni che De.Stradis non riesce a ricordare. Sembra che sia troppa fatica, e allora “ordino frasi d'asporto, non ho voglia di sporcare le mie facoltà”.

“Duale” gioca tra razionalità e istinto, fra nostalgia e futurismo, e nonostante la facilità d'ascolto, è ricco di repentini cambi di tempo, come il 6/8 che diventa uno shuffle in “Parte di noi”, dove prevale la fase razionale: “Sognare non mi serve in centro città, quel che ci rimane è solo ricordare”. Pensare ad una città con questi suoni, la fa dipingere come una città ideale, nella mente, come quelle dipinte nel Rinascimento, progetti urbani perfetti, fatti di eleganti piazze, con palazzi simmetrici e un'aria incantata. Però gli dà una spruzzata viola fluo!

Molto valido: pop contemporaneo, con grande afflato soul, e una voce malleabile che si presta a molte prodezze! (Gilberto Ongaro)