THE MEMORY OF SNOW  "Home is where the heart aches"
   (2023 )

Vi è mai capitato di sentire la storia di musicisti che, ad un certo momento della loro vita, si allontanano dalla musica, senza un preciso perché, ma poi quel forte richiamo ri-emerge con urgenza e ti fa capire che, in fin dei conti, l’amore per il pentagramma non era mai svanito (o era semplicemente finito in stand-by)?

La storia dell’artista francese Albin Wagener è andata in tal direzione ma, oggi, torna con un gran bel progetto: quello di The Memory of Snow, con l’album “Home is where the heart aches”, preso in carico (per il mercato italiano) dall’attivissima label ferrarese Alka Record, che lo fa uscire in versione deluxe con ben 13 brani, solcati da griffe sonore miscelate in coordinate che prendono spunto dagli ‘80’s e dall’alt-wave anni ‘90 in chiave sperimental pop-rock.

Quindi, le premesse ci son tutte per fruire di un sound efficace, pregevole ed affascinante. Infatti, basta far fluire il vibrante singolo “No safe place”, o l’elastica “Earth day”, per vidimare in pieno la qualità del prodotto, che non smette di sciorinare emozioni anche al piccolo trotto di “Drug” e di “If you got soul”, o con la cangiante “Cool rain”, così come con la tipica synth-song “Simple song”, profumata di Depeche Mode.

Se, invece, ci trasferiamo a “Miami”, le cose cambiano, a causa di una traccia disarmante per diversità e idee guizzanti. Le grandi suggestioni spaziali di “I will always stand by your side” irradiano, sottopelle, ammalianti raggi lunari, similarmente all’ipnotica “Off orbit”, guarnita di guitar-riffs avvolgenti e maledettamente strategici.

La struttura eterea che ci propina il Nostro, con farciture postpunk o dream-pop, è d’indiscusso fascino, che dà notevole risalto al suo enunciato malinconico, come fosse un archetipo sonoro da prendere come esempio per trasfigurare la comunicazione in dotto tesoro introspettivo. Questa è la forza di “Home is where the heart aches”, questo è l’estro di un artista che sì, attinge dal passato, ma già pronto per proiettarsi nel futuro. (Max Casali)