CANNIBALI COMMESTIBILI  "Dio sta invecchiando male"
   (2023 )

Saldamente ancorato ad un suono e ad una scrittura che affondano le proprie radici in certo grunge tra anni ’80 e ’90, ma con più di un occhiolino strizzato ai numi tutelari del bel mondo off italico che fu, dagli Afterhours (la title-track, sontuoso riff compreso) ai Ritmo Tribale (“Cimice”), “Dio sta invecchiando male” è il nuovo lavoro del trio trentino Cannibali Commestibili su etichetta Overdub Recordings.

Teso e spigoloso, condensa in diciassette minuti ferocemente aggressivi sei brani ruvidi quanto basta a caratterizzare con forza il milieu di riferimento: sotto strati di elettricità nervosa e disturbata si muovono canzoni squadrate, percosse dalle staffilate della ritmica, sventrate fino all’anima da un canto sovraesposto, cattivello e sgolato, e dalle bordate del basso, che rimbalza in gola come nel bell’indie che si rispetti (“Ballerine splatter”). Furia cieca dispensata in pezzi essenziali, costruiti attorno a testi pessimisti, altrettanto focosi e minacciosi (“Scimmie”), perfetti per descrivere un microcosmo rovesciato, dipinto a tinte fosche e con la dovuta acredine.

Sullo sfondo di scenari desolanti di piccola devastazione quotidiana, squarci grotteschi ed una ineludibile amarezza (“Vodka economica”) completano il quadro, definendo con chiarezza un lavoro ammirevole per compattezza ed intenti, animato da sincera, cieca veemenza. (Manuel Maverna)