MARIANO BELLOPEDE  "Le città incantate"
   (2024 )

“Le città incantate” è il nuovo album in studio del pianista napoletano Mariano Bellopede, ispirato alle gemme nascoste dello Stivale, ovvero quei piccoli borghi pregni di storia e arte, per i quali il tempo dal Medioevo o dal Rinascimento sembra non essere mai passato.

Bellopede, in compagnia di un gran numero di colleghi musicisti, ha pubblicato a novembre un lavoro che era inizialmente pensato come tesi di laurea in composizione jazz per il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, ma che poi è diventato un lavoro completo, una suite in otto parti che insegue e utilizza un linguaggio jazz colto, ispirandosi anche alla third stream di Gunter Schuller.

“Le città incantate”, quindi, finisce per essere un affascinante viaggio immaginario, che si ispira, osserva e disegna paesi nascosti, a volte disabitati, dove il tempo si è fermato sui binari di una ferrovia, in una vecchia chiesa in restaurazione, nelle piazze che una volta erano assemblee, luogo di esibizioni di circhi, artisti e quant’altro.

Questo viaggio, in musica, parte da “Ouverture é promenade”, un’introduzione dolce che spiana la strada all’atmosfera fiabesca e classicheggiante di “Memorie (il museo dei ricordi)” e a quella da danza in costumi medievali di “La festa (tra sacro e profano)”. Ma, di quell’incanto, Bellopede sa cogliere anche le sfumature più nostalgiche e crepuscolari, come quelle di “Teresa (la giovane ragazza del paese)”, non solo quelle più festaiole e danzerecce (“Ricordo del vecchio circo”), aprendo anche a un gioco di contrasti che mette ulteriormente in luce la qualità della proposta.

“Blues promenade” si sviluppa su schemi più classicamente jazz, mentre “Il treno non passa più di qua (la vecchia stazione)” segue una costruzione più libera e cadenzata, con il sax a indicare la via. La chiusura, solennemente dolce, è “Epilogo al tramonto”, l’ultimo atto di un lavoro di qualità, che riesce alla perfezione nel suo intento evocativo, oltre a essere tecnicamente solidissimo. (Piergiuseppe Lippolis)