TRAVEL COLLECTIVE  "New way"
   (2024 )

Avevo già avuto modo di apprezzare la maestria e la versatilità di Marco Vezzoso alla tromba e di Alessandro Collina al pianoforte recensendo il loro precedente lavoro, incentrato sulla interpretazione strumentale in chiave jazzistica dei più celebri brani di Vasco Rossi.

Ora li trovo protagonisti di un originale progetto che coinvolge, oltre a loro, altri sette musicisti, formando così un collettivo pronto a viaggiare utilizzando il linguaggio universale della musica unendo culture, stili e tradizioni diverse. Ogni componente contribuisce con attitudini e mood differenti, non solo esprimendosi con strumenti usuali ma comprendendo anche ud e tabla.

L'idea del viaggio è ribadita dal fatto che quasi tutti i nove brani portano nel titolo il riferimento ad una città. Siamo in una dimensione musicale di alto livello che si sviluppa in modo variegato e prismatico, per cui partendo dal substrato jazz si ha un compendio di pop, world, etnico e classico.

Su tutti cito il brano n. 4 "No black tie in Kuala Lumpur", piccolo capolavoro a mio parere, con un connubio sonoro suggestivo di tabla, tromba in sordina e quel loop periodico di piano elettrico... Molto rappresentativi anche il brano di apertura "Rain in Seoul" e "Dubai's moon", quinto in scaletta, dove accanto alla tromba abbiamo un eccelso suono di Ud.

L'ascolto del disco è nondimeno scorrevole e si presta molto al sottofondo meditativo. L'unico appunto che mi sovviene è forse inerente al fatto che la tromba sia posta in posizione un tantino protagonista, a volte a discapito di un maggiore dialogo fra gli strumenti, ma dopotutto è leader quindi...

Voto 8. (Roberto Celi)