GIUDI E QUANI  "Out of my way"
   (2024 )

Vi sarà capitato senz’altro di impattare album dal suono ricco e generoso, e poi scoprire che era solo un trio con la conseguente domanda: ma come cavolo hanno fatto a far tutto loro?

Grande sorpresa, non c’è dubbio. E se invece, ascoltando un’opera dalle caratteristiche analoghe, realizzate che si tratta solo di un duo? Come dite? Impossibile? Ebbene… no!

Confesso di essere rimasto sbalordito da “Out of my way”, secondo album di Giudi e Quani (Giuditta Cestari e Francesco Quanili) i quali, attraverso una sapiente miscela di 8 brani rock, soul, blues e scie punk, inducono ognuno a riprendere in mano il proprio viaggio personale con riflessioni più intraprendenti e significative, accettando anche le difficoltà del rovescio della medaglia che l’azione comporta, finalizzato a ri-acuire la giusta autostima.

Tendo a parlarvene cominciando dal blues-core di “To the bone”, dalla graffiante “High school was a jail” e dall’oscuro rock di “Gimme reasons”: ecco, appunto, “datemi delle ragioni” (valide!) per negarvi l’ascolto di questo disco che amoreggia empaticamente col vostro stato d’animo ballerino.

Infatti, qualunque sia l’umore, anche quello più altalenante vi soddisferà l’anima, visto che la sintonia è alla portata di tutti. Siete “scazzati”? Sparatevi a manetta la forza dirompente di “Wrong” e chi s’è visto s’è visto per il beneficio ottenuto. Siete bipolari? Avanti con il dualismo molleggiante di “Fear/Love” e non se ne parla più.

Siete invece nostalgici del grande blues? Accomodatevi (si fa per dire…) sulla giostra scatenante dell’efferato singolo “Fool yourself” e… signori miei, mettete un altro gettone per salire sulla ruota shuffle della titletrack, che delizia, con panoramiche distorte di guitar-work da prendere la scossa: coraggiosa la scelta di piazzarla come prima traccia, ma l’ho volutamente riservata in finale di analisi, perché occorre rovesciare i modi di vedere e, soprattutto, di ascoltare.

Non è forse questo il mantra di Giudi e Quani ? Come potrei tradirlo? Salite sull’8-volante di “Out of my way”: il primo giro si paga, mentre gli altri offerti dai due gestori. Have fun! (Max Casali)