DOS (DUO ONIRICO SONORO)  "Floating"
   (2024 )

In una nicchia ben protetta del mare magnum che è la musica contemporanea, con i suoi azzardi, le sue contorsioni, le sue idee talvolta ardue da leggere ed interpretare, si potrebbe collocare il percorso vario e sfaccettato del progetto Dos Duo Onirico Sonoro, veicolo espressivo di Annalisa De Feo, pianista, cantante e compositrice che da tre lustri dispensa la propria arte colta tra Roma e Berlino.

Pubblicato per Filibusta Records, realizzato con il contributo di affermati strumentisti provenienti da disparate scene ed esperienze, “Floating” esplora in dodici brani eleganti e sofisticati – arricchiti da una bonus track e da una reprise fantasma in chiusura - un ampio territorio di confine, una musica altra che ingloba molta neoclassica, suggestioni cameristiche, pulsioni avant mai invasive, piccole divagazioni di matrice jazz e rade incursioni nel mondo limitrofo della canzone tout court.

Introdotto dai disturbi assortiti – tra field recordings ed echi ambient – di “Flow”, l’album raccoglie in apertura gli episodi più accomodanti, un trittico suadente e carezzevole che opta per il francese come idioma di elezione: l’aria morbida di “Comme le vent”, la delicatezza trasognata di “Yellow song”, lo scorrere ammaliante de “La tempête” si infilano ben presto in un dedalo di armonie talora agili (“Other Space”, esaltata dalla profondità del violoncello), altrove più complesse e articolate (“Crooked Bells”), con la vocalità mutevole e fluida di Annalisa a fungere da trait d’union fra umori cangianti e tessiture evocative.

Dalle atmosfere jazzy di “A bird in flight”, flirt con l’elettronica in stile Koop, alle movenze cupe ed inquiete di “Risonanze”, che indugia sulle note sgranate di un pianoforte sinistro in balia di un sax altrettanto insinuante, dall’aura cinematografica che ammanta “Shiny bugs” al commiato sospeso de “In bilico”, l’album è un florilegio di melodie fluttuanti sviluppate lungo direttrici imprevedibili, un poetico compendio di musica preziosa, elaborata, raffinata, eterea. (Manuel Maverna)