TUBI & CORDE  "Sentieri DiVersi IV"
   (2024 )

Giorgio Colombo Taccani: “Preludio all’equinozio” per sax baritono e violoncello (2022) (3’,53”)
Scrive l'autore: "Da tempo pensavo di raccogliere la richiesta degli amici del Duo Tubi & Corde e scrivere per loro un secondo brano dopo il precedente Vocativo. Questo desiderio si è legato a una sorta di esperimento che ho voluto compiere su me stesso in un giorno libero all'inizio d'estate, ovvero verificare quale risultato avessi ottenuto scrivendo dal mattino alla sera un pezzo che, sia pur breve, non fosse riconducibile a un semplice aforisma. Questo ha comportato l'adozione di strategie compositive assai semplici, basate sul ritorno spesso invariato di un numero limitato di figure e alla scelta di un ristretto numero di situazioni scalari e armoniche. La gestione delle varie componenti, primo fra tutti l'assetto formale complessivo, è stata affidata quasi esclusivamente a scelte istintive rinunciando in questo caso a qualsiasi genere di predeterminazione rigorosa. Ne è uscita una pagina priva di eccessiva asperità, in cui atteggiamenti serenamente scorrevoli si lasciano sostituire frequentemente da isole rarefatte e contemplative."

Gabrio Taglietti: “Tre tristi tigri” per sax baritono e violoncello (2013)
Tigre 1: teatrino (2’:23’’)
Tigre 2: (3’:27)
Tigre 3: (2’:22’’)
Scrive l’Autore: Come il gioco di parole del titolo, anche questi tre pezzi si basano su curiose assonanze e buffi ossimori. E dunque immaginiamoci tre teatrini in cui i due personaggi inscenano tragicomiche pantomime, partendo da una figura sonora che a poco a poco si anima e racconta una storia: la prima bizzarra e capricciosa, la seconda misteriosa e a suo modo drammatica, la terza focosa e delirante. Il Il brano è dedicato al Duo Tubi & Corde (Marco Bonetti, Guido Boselli)

Riccardo Piacentini: “Jazz motetus XII” per sax baritono e violoncello (2020) (4’,40”)
Scrive l'autore: "Questo dodicesimo dei Jazz motetus scritto durante il lock town ha una duplice, anzi quadruplice, declinazione: per sax (contralto o baritono) e violoncello, oppure, in una versione derivata ma autonoma, per sax (contralto o baritono) e pianoforte. E' che da diversi anni coltivo una sorte di "lettura multistrato", mia e dell'interprete, su quanto scrivo, aperta a più possibilità. E questo malgrado una certa precisione di scrittura che, proprio perchè precisa, indica (e non sottintende soltanto) percorsi di lettura differenti, a cominciare dalla scelta dell'organico".

Giovanna Dongu: “Tre miniature” per sax baritono e violoncello (2021)
1a Miniatura (1’:35’’)
2a Miniatura (3’:50’’)
3a Miniatura (3’:35’’)
La composizione si articola in tre brani denominati ”miniature” e ispirati a tre elementi naturali: il fuoco, l’aria e l’acqua. La prima Miniatura è incalzante, vivace, si ispira all’elemento purificatore e vivificatore del fuoco, vuole creare “sorpresa” col graduale raggiungimento dell’apice sonoro subito interrotto dalle pause. I due strumenti alternano momenti in cui sono dinamicamente in contrasto a momenti in cui procedono con la stessa intensità espressiva perché il fuoco racchiude in sé il principio della vita ma può anche bruciare, distruggere… Il climax della miniatura si raggiunge alla fine della composizione, quando sul “fortissimo” tutto svanisce attraverso il tremolo. La seconda Miniatura è evocativa, sognante; è giocata sull’alternanza di momenti in cui il suono nasce dal nulla, debole, vago e soffiato a momenti in cui il suono prende corpo e inizia a dialogare, a cantare… Si ispira all’elemento naturale dell’aria, pura e luminosa, immensa e sempre in movimento. La terza Miniatura è spigliata, rapida, si ispira all’elemento naturale dell’acqua. Si articola in diverse sezioni in cui si presentano le stesse successioni di note, a volte sostituite dalle pause che rendono più ritmico e frammentato l’insieme, a volte attraverso figure rapidissime e irregolari che spezzano l’equilibrio e rendono il tutto più liquido. Il brano è edicato al Duo Tubi & Corde (Marco Bonetti, Guido Boselli)

Marco Molteni: “La verde papaya” per sax baritono e violoncello (2020) (6’,09’’)
Scrive l'autore: "La verde papaya per sax baritono e violoncello nasce dall'innesto e dalla rielaborazione di due precedenti brani per organici diversi." Il brano è edicato al Duo Tubi & Corde (Marco Bonetti, Guido Boselli)

Sonia Bo: “M.T.F.” per sax baritono e violoncello (2018) (5’:36’’)
Scrive l’autrice: “Brano intensissimo, molto vivo, a tratti nervoso e agitato, con contrasti dinamici molto accentuati. Non mancano frammenti cantabili, ma spesso interrotti da situazioni graffianti e aggressive. Solo nella parte conclusiva la concitazione si placa e trova un punto di riposo. Il titolo della composizione è composto dalla sigla con la quale la persona dedicataria del pezzo, Maria Terraneo Fonticoli, firmava le proprie recensioni”.

Guido Boselli: “sphinxt baby” bagatella per sax baritono e violoncello (2020) (5’:49’’)
Scrive l'autore: "la bagatella è costruita su un frammento dell’opera “umsphinxt” di Andrea Nicoli scritta per lo stesso duo strumentale, da essa il titolo “sphinxt baby”. Il frammento citato e preso come “tema” è costituito dalle quattro altezze presenti nelle prime due battute della composizione; questi suoni, riletti e indagati, danno forma a sette brevi quadretti omogeni ed eterogeni i quali si svolgono senza soluzione di continuità. L’espressività del brano alterna momenti di grande vitalità (senza rinunciare a qualche riferimento blues) ad altri introspettivi e sospesi".

Sixto Herrero: “Trajin” per sax baritono e violoncello (2020) (9’:17’’)
Scrive l'autore: "Trajín è un opera scritta in una parte per il saxofono baritono e violoncello. Come annunciato nel titolo si tratta di un pezzo ispirato a l’intensità di attività e al movimento, al trambusto intrinseco della musicalità del flamenco, al suo canto, alla sua danza e a l’intimità posta sul nascere (o a l’interno) della famiglia gitana che dimostra un mondo ancestrale pieno di passioni e superstizione".

Antonello Rizzella: “Gorgoglio” per sax baritono e violoncello (2022) (3’:17”)
Scrive l'autore: "Gorgoglìo" è nato come una scherzosa ricerca dei rumori prodotti dallo scarico del lavello della mia cucina che ho cercato maldestramente di aggiustare. Tentativo infelice che mi ha però incuriosito a tal punto da cercare di rievocare alcune sensazioni sonore curiose e "gorgoglianti. L'idea mi ha portato a ricreare, con l'aiuto delle due scale ottotoniche, piccoli strofinamenti, sciabordii e altri rumorii stilizzandoli in un percorso musicale tripartito. Il brano è un omaggio alla bravura tecnico-interpretativa di artisti d'eccezione. La composizione ha ricevuto il 2° premio al Composer Project and Competition 2022 – Academia Musica, Vienna, luglio 2022 nella cat.3 (musica da camera)" Il brano è dedicato al Duo Tubi & Corde (Marco Bonetti, Guido Boselli)

Simone Fontanelli: “ Strings and Pipes” per sax baritono e violoncello (2017) ( I 3’:05” – II 3’:47”)
Un sassofono ed un violoncello dialogano brillantemente tra loro e vivono, in musica, situazioni diverse in cui si intrecciano giocosa ironia e tenera malinconia. Il dialogo scorre sulla linea dell’improvvisazione e ogni istante, ogni nuova situazione anche se breve, fa nascere una nuova situazione che può essere anche in contrasto con quella che l’ha generata. Insomma, è come quando due amici di lunga data si incontrano dopo non essersi visti per tanti anni. E incominciano a parlare, a dirsi tante cose e a rivivere dei ricordi. Il sassofono e il violoncello sono quindi quei due amici, quei due personaggi che, anziché con le parole, dialogano con i propri suoni. Ma si intendono benissimo tra loro. Il brano è dedicato al Duo Tubi & Corde (Marco Bonetti, Guido Boselli).

Walter Prati: “ Deviazioni del suono” per sax baritono, violoncello e fixed media (2023) (8’:16’’)
"Deviazioni del suono” mette in scena il mascheramento e la continua ambiguità tra il suono degli strumenti acustici, il violoncello e il sax baritono, e la loro elaborazione elettronica. Un continuo scambio di ruoli cercando tra le sonorità più intime degli strumenti e le loro estensioni timbriche. E’ una partitura che delinea degli schemi lasciando, al tempo stesso, margini di libertà importanti agli esecutori. La parte elettronica, trasmessa attraverso un file audio, supporta le tre fasi nel quale il brano è diviso contribuendo alla creazione di ambientazioni sonore in continua evoluzione.