MARCO ZAPPA  "Anele (75mz)"
   (2024 )

Ovunque sprizza il suo entusiasmo. La sua voce, quando tende a recitare, ha un timbro che ricorda quello di Carlo Valli, il doppiatore ufficiale di Robin Williams. Capite l'immediata simpatia magnetica? Tanti auguri Marco Zappa! Storico cantautore svizzero, classe '49, Zappa festeggia il suo 75esimo genetliaco, con un nuovo album chiamato “Anele (75mz)”, un doppio cd in italiano e dialetto, che presenta sia canzoni nuove, che una raccolta di brani precedenti.

Quanto blues, quanto country, quanta classe. Nelle prime canzoni del primo cd, possiamo ascoltare prodezze alla chitarra acustica, come in “FincheC'èMusica” (ah, tutti i titoli sono stati scritti tuttiattaccati). Ma più avanti si sente anche l'elettrica, nella formazione Marco Zappa Blues Friends, da canzoni del '99 e del '95. In “LezionD'Ingles”, canzone che sottolinea quanti anglicismi sono presenti nell'italiano, c'è un'improvvisa digressione funky, dove Zappa si cimenta anche in una specie di rap. Ma normalmente canta.

Armoniche a bocca e organo Hammond compaiono costantemente, nonché armonizzazioni di clarinetto e sax. E pure delle percussioni arabe in “Come l'acqua”. In queste 32 canzoni c'è tutta la ricchezza di una carriera. E tutta l'umanità di Marco, che dedica una canzone al nipote arpista (“NonFermartiMai!”), che poi compare col suo strumento in una filastrocca, “LaMèMamaLaVaAlMercaa”; una la dedica al suo barbiere; un'altra, in stile greco, ad una ragazza albanese che sposa un greco, canzone suonata a sorpresa a tale matrimonio (!!!); una canzone è dedicata al sindaco di Lugano, morto mentre correva in allenamento per la Maratona di New York. Credevo ci fosse un errore a fine traccia, poi ci sono arrivato. Il testo canta: “Come la morte che ci prende all'improvviso”, così la canzone si interrompe allo stesso modo. Forte!

C'è anche la sensibilità ecologista. C'è una rondine (“LaRondine”), che non vuole abbandonare la propria dimora, da dove è minacciata di essere cacciata. Il brano, che ha arrangiamenti tipici del progressive, a metà di colpo si trasforma in jazz, con tanto di walking bass. Voglio riportare qui le parole di “SopraITetti”: “Danzano nella notte le ruspe, illuminate da palloni di luce, e le gru attendono il mattino come alberi secchi nel deserto”. “NinnaNannaDellaGuerra” è l'immancabile canto conto la guerra, ma prende spunto da una poesia di Trilussa in romanesco.

E poi c'è il dialetto. Centrale nel secondo cd, già compare nel primo con “AlMercaaDaBellinzona”, che come atmosfera nulla ha da invidiare alla “Porta Portese” di Baglioni. Il secondo disco è aperto da un divertente aneddoto musicale, “PeregrinCheVienDaRoma”, mentre “VentDaVitaVera” è proprio nostalgica, ricorda il paesino di una volta, con le donne che aspettavano il ritorno dei mariti emigrati. Ma l'arrangiamento, e soprattutto l'atteggiamento vocale di Zappa, sanno evitare sempre il patetismo che potrebbe incombere su un vecchio ricordo.

Di sicuro, i più giovani non hanno motivo di dirgli “Ok boomer”, perché Marco non è ostile verso la gioventù. Anzi, in “RagazziDiOggi”, ricorda quelli che sono arrivati in soccorso, probabilmente in un'alluvione: “Coperti dal fango, dalla testa ai piedi, immersi nell'acqua fonda, si danno da fare. Cibo, coperte, abbracci, la pala in mano, pianti, canoe, sorrisi, sono accorsi da lontano. Ragazzi di oggi, in cerca di un futuro si sporcano le mani, con tanta, tanta voglia di aiutare (…) e non perdono tempo a maledire la sorte”. Parallelamente, nel secondo disco, un'introduzione drammatica apre “Gh'èSciàL'Acqua”, descrivendo proprio l'arrivo di un'alluvione, vista dagli adulti. E poi di colpo la canzone cambia tono, passando ad un allegro ritmo in levare, perché si passa al punto di vista dei bambini che si divertono con l'acqua. Che dire?

Come tutti i pensatori, Zappa riesce a scrivere di qualunque situazione, se ci trova uno spunto di riflessione. Dopo essere stato da un calzolaio per farsi riparare uno scarpone, ecco arrivare “AlBagatt”, elogiando la gentilezza del ciabattino, e pensando che oggi buttiamo sempre tutto, invece di riparare le cose. Poi si concede di giocare, come in “Cuturni”, canzone incentrata sul vino e la polenta. E sempre a suon di fiddle scatenato, nel miglior country, come in “LaDonaDalFradelon”, la versione bucolica di Zendaya tennista contesa da due amanti, che però... sono fratelli! Con tutte le conseguenze tragicomiche. Poi ci sono le liti per l'eredità, il molestatore che la donna spinge in un dirupo, definito “Purscell d'un omm”, e tante altre vicende che potreste trovare familiari.

Verso la fine torna di nuovo l'Albania, con il “Cifteli”, strumento albanese, e una canzone popolare della stessa terra, “Lule”. Questo testimonia la vita da giramondo, che attraverso la musica Marco Zappa ha potuto vivere. Per chi non lo conosce, “Anele” è un ottimo punto di partenza per riscoprirlo a ritroso, e per chi lo conosceva già, un modo per celebrarlo! (Gilberto Ongaro)