AENDRIU  "La rabbia che ho dentro"
   (2024 )

Cerco sempre di guardare avanti, di dimenticare il passato, o di considerarlo tale e quindi dimenticabile, soprattutto riguardo alle esperienze personali negative. Tra questi considero gli anni della pandemia passati, dimenticati, morti.

Delle volte però mi accorgo che questa mia filosofia di vita deve essere rivista, soprattutto nel caso della pandemia. Che ha sì portato eventi molto negativi, ma ha dato la possibilità a molti artisti di creare, e creare cose molto belle nonostante in momento non lo fosse, anzi è stato buio e ha generato molte arrabbiature.

Chi ha incanalato questa energia, questa rabbia in modo creativo è stato Ændriu, al secolo Andrea Botti, chitarrista dei Punkreas, ditemi che non vi devo spiegare chi sono i Punkreas altrimenti mi fate sentire vecchio e stanco, quindi chiudo gli occhi e vado via… Mi dò all’ippica (citando l’autore del disco in oggetto…).

Durante i mesi di lockdown Ændriu ha scritto, suonato e missato il suo nuovo lavoro solista dal titolo ''La rabbia che ho dentro''. E per farvi subito l’idea di quello che l'artista vuole dire con questo lavoro, ascoltate innanzitutto la title track, ovvero la traccia quattro.

Ændriu ha rabbia da vendere e capacità tecniche notevoli, ascoltate come sono lavorati i suoni nonostante la registrazione, volutamente, casalinga. Anche la voce è registrata in casa, e forse avrebbe meritato un qualche microfono di qualità migliore (nelle note stampa viene sottolineato l’uso di microfoni di varie provenienze), per poter meglio apprezzare la ruvidità della voce e anche dei testi.
Dicevo, tutto suonato da Andrea, tranne la batteria dove troviamo Marco Ruggiero, ma nel disco ci sono giusto un paio di ospiti d’eccellenza, ossia Francesco "Fry" Moneti al violino, Massimo "Ice" Ghiacci al basso, Leonardo Sgavetti al piano e altri marchingegni.

Siamo di fronte ad un disco Punk-Rock e quindi preparatevi a vomitate vocali e sonore, ma date bene orecchio ai testi, sono rumorosamente affascinanti. Mozioni speciali, brani da ascoltare con cura: ''La rabbia che ho dentro'', ''Ombra'' (la cui tromba è di un certo Stefano “Piri” Colosimo), ''Ares'', ''Idiosincrasia''. (Marco Camozzi)