CHIANLUCA  "Vivere all'infinito"
   (2024 )

Chianluca è un giovane cantautore, pianista e cantante che lo scorso 22 marzo ha presentato l’album d’esordio, di 8 tracce. Vivere all’infinito o nell’infinito? Ladies and gentlemen, siete pronti? Che abbia inizio lo spettacolo.

“Vivere all’infinito” è un lavoro fuori dal tempo e dallo spazio, oserei dire multidimensionale. Le contaminazioni sono numerose: pop, rock, cantautorato anni ’70/’80, un po’ british e parecchio Battisti.

La scena si apre con l’atmosfera fiabesca, sognante e dal ritmo molto retrò, de “La zucca nel castello”. “Disco Sapiens” ha invece sonorità decisamente anni ’70, ritmo pulsante che invita al movimento, linee di basso e riff di chitarra funky.

Il terzo brano, quello che dà il titolo all’album, è “Vivere all’infinito”. Le note del pianoforte si fondono insieme in un crescendo finale, riempiendo la mente di emozioni e sensazioni. La melodia si dissolve nell'aria lasciandoci con una visione sognante, come se avessimo appena vissuto un momento magico. Questa descrizione sonora cerca di catturare l'atmosfera e le emozioni evocate dalle immagini di copertina, e si trasformano in un'esperienza udibile e suggestiva. Una bellissima ballata brit, che ricorda molto i Beatles.

La cover “Emozioni”, di Battisti, inizia con una rilettura in chiave reggae, per virare al rock e terminare con un bellissimo e romanticissimo tappeto di tastiere anni ‘70. Geniale! “Girasoli” ci proietta invece direttamente al calore dell’estate, al riverbero dorato di quei bellissimi fiori e alla natura. Un brano leggero, delicato e rilassante con chiari riferimenti agli “scarafaggi inglesi”.

L’altra cover è il classico senza tempo di Renato Carosone “Tu vuo' fa' l'americano”, rivisitata da Chianluca splendidamente, riuscendo a donargli un tocco anche molto più spiritoso e si fa ascoltare molto bene. Il penultimo brano si intitola poi “Eclissi di Marzo” ed è quello che ci regala atmosfere più oscure e psichedeliche. L’album si chiude con il brano strumentale, “Il buio nel deserto rosso”.

Cala il sipario sopra un deserto rosso, mentre arriva la notte. Il sole dei “Girasoli” è sotto l’orizzonte e “La zucca (è) nel castello”. Un delicato vocalizzo che si amalgama con la musica ci accompagna all’uscita, e tutto tace…

Un album da ascoltare e interpretare perché Chianluca non solo dimostra di essere un bravo musicista, ma anche un “visionario” che porta avanti idee innovative e progressiste, attraverso una sonorità retrò. Complimenti! (Tatiana Lucarini)