VITTORIO MONTALTI & BLOW UP PERCUSSION  "The smell of blue electricity"
   (2024 )

In The Smell of Blue Electricity, uscito per Col Legno Records, Vittorio Montalti e l’ensemble Blow Up Percussion con la collaborazione di Tempo Reale hanno dato vita a un progetto coraggioso in cui la sperimentazione sonora sembra non avere limiti. L’interesse per l’elettronica di Montalti ha trovato terra fertile in quello altrettanto forte dell’ensemble per l’idea di ritmo come possibilità data non solo dalle tradizionali percussioni ma anche dall’elettronica stessa.

Diplomato in composizione all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e studioso di elettronica da lungo tempo, Vittorio Montalti ha una sensibilità e un’attenzione particolarmente profondi riguardo ai percorsi che possano ampliare ed espandere i timbri degli strumenti acustici. L’ensemble che è al suo fianco, nato nel 2012, con base a Roma, guarda sia al minimalismo inaugurato da Steve Reich sia all’elettronica avanguardistica recente e più massimalista, tentando di unire con intelligenza e con finezza i due percorsi. La collaborazione con Tempo Reale, centro fondato da Luciano Berio a Firenze nel 1987, rende ancor più prezioso e rilevante il tutto.

La pièce The Smell of Blue Electricity è divisa in quattro diverse sequenze, che muovono tutte dall’idea del frammento come ritmo e come suono; da qui si esplorano le pressoché infinite strade alle quali esso può dar vita, che sia un ritmo primitivo o una melodia straniante, traccia comune per Montalti come per Blow Up Percussion. Anche l’interesse di entrambi per il teatro musicale è un altro punto di partenza per questo variegato progetto, nel quale emergono le radici e le passioni più segnanti di Montalti e dell’ensemble. I dodici pezzi in cui è suddiviso il lavoro sono radicali e ostici ma mai criptici o distanti; essi colpiscono immediatamente chi ascolta, disintegrati di fronte ai nostri occhi e poi, pian piano, pronti per rinascere e modellare lentamente lo spazio che li circonda.

Nulla è lasciato al caso, ovviamente: le impalcature sonore, quasi vasi che si spezzano e di cui dobbiamo cercare i cocci come confusi detective, sono vivide e ammalianti e spiazzano per l’intensità con cui occupano i ritmi e i sentieri melodici che sono in grado di scavare. Non è un lavoro semplice; pur risultando diretta nel modo che ha di rivelarsi e di srotolarsi davanti a chi la ascolta, la composizione è ostica, variegata e ricercata; pretende molto da chi le si avvicina, ma non delude coloro che hanno la pazienza di fermarsi per provare a interpretarla. (Samuele Conficoni)