CROXING  "Not the same soup"
   (2006 )

Basterebbe solamente il titolo di questo disco ("Not the same soup", non la solita zuppa) a renderci simpatico questo quartetto, proveniente dallo Stivale italiano nel senso più vario e variegato possibile (Vicenza-Bari-Mantova è, in effetti, un bell'incrocio geografico). Non bastasse, è da lodare senz'ombra di dubbio anche la scelta del gruppo di rendere disponibile quest'album con la licenza Creative Commons: in altre parole, il disco è liberamente e completamente scaricabile in formato mp3 dal sito www.croxing.org. Fine? Ovviamente no. In quest'elenco di fattori positivi legati al cd, abbiamo tralasciato (non per dimenticanza) l'argomento più importante, quello che, da solo, mette in secondo piano tutti gli altri già citati: che, cioè, questo è un gran bel disco. Non saremo, forse, originali nel metterla giù così, forse sarebbe preferibile citare paragoni più o meno calzanti, farsi voli linguistici pindarici sfiorando filosofia e metafisica, forse qualcuno sarebbe più bravo di noi nello scovare in queste note significati trascendenti o prove di chissà quale disegno superiore. Va di moda, si sa, e spesso fa anche la fortuna dei bravi recensori. Ma non fa per chi scrive, trovo molto più calzante sottolineare, semplicemente, la bravura dei Croxing, come musicisti e come autori. Questo è rock, ottimo rock, anche se sarebbe ugualmente facile scovare accostamenti colti con metal, hard, addirittura progressive rock. "One sole night" e l'apertura di "Upside down" sono di grande classe, e ci piace vantarci dell'italianità di questi quattro ragazzi. Non sarà di moda nemmeno questo, ma chissenefrega... (Andrea Rossi)