MOONSPELL  "Memorial"
   (2006 )

I Moonspell sono una doomy goth metal band portoghese, formata da Fernando Ribeiro (cantante), Ricardo Amorim (chitarrista), Pedro Paixão (tastiere), Sérgio Crestana (bassista) e Mike Gaspar (batterista). Dopo aver realizzato un album realizzato per conto della label francese Adiopocere, entrano a far parte della scuderia della Century Media che pubblica l’album di debutto "Wolfheart", seguito in ordine cronologico da "Irreligious (1996), "Sin/Pecado" (1998) e "Butterfly effecty" (1999). La band si forma nel 1989 sotto il nome di Morbid God grazie a Fernando Ribeiro (voce), ma a quel tempo la band si orientava maggiormente su sonorità Black metal. Il gruppo registra demo ed EP fino al 1992 quando decidono di cambiare il nome del gruppo in Moonspell. Continuano a sperimentare, e nel 1993, registrano il demo 'Anno Satanae'. Nel 1994, fanno la loro prima importante apparizione, aprendo il concerto dei Cradle of Filth a Lisbona. Poco prima, la band aveva inciso il suo primo album ('Under the Moonspell'). L'anno successivo i Moonspell firmano con la Century Media incidendo il loro secondo album 'Wolfheart'. È però con 'Irreligious' che arriva il successo: il singolo 'Opium' è inserito in diverse compilation ed il video è oggetto di diversi passaggi televisivi. Questa traccia resta una delle più conosciute del gruppo, ed è spesso usata per chiudere i concerti. Nel 2001, il gruppo che canta quasi esclusivamente in inglese, fa un'eccezione riprendendo un fado dei Madredeus, "Os Senhores da Guerra". Nel 2003, il gruppo riprende il pezzo jazz 'I'll See You In My Dreams' per la colonna sonora di un film dell'orrore portoghese. Il loro lavoro 'The Antidote' è stato all'origine del romanzo omonimo dello scrittore José Luis Peixoto. Nel gennaio 2005, Fernando Ribeiro ha anche pubblicato una raccolta di poesie intitolata "Le Ferite Essenziali". Dopo le sperimentazioni elettroniche di 'The Butterfly Effect', ed una formula che sembrava essersi ormai sedimentata con il precedente 'The Antidote', era difficile prevedere che i portoghesi virassero così nettamente tornando alle radici del proprio sound. Ecco quindi riaffiorare nelle tracce di questo 'Memorial' quell'aggressività degli esordi, ormai sopita da tempo, rappresentata da alcune blackeggianti accelerazioni che segnano subito i brani posti in apertura, come il singolo 'Finisterra'. Riacquistano valore le keyboard di Pedro Paixão, riportate ad una dimensione spiccatamente teatrale e decisamente distanti dall'impiego che delle stesse si è fatto negli ultimi lavori, dove erano piuttosto utilizzate per amalgamare il sound delle chitarre e per incrementare lo spessore delle influenze gothic divenute sempre più preminenti.