JONAS OLSSON  "Helmut Lachenmann complete piano works"
   (2025 )

Pubblicato in occasione del 90° compleanno di Helmut Lachenmann, questo album rappresenta molto più di una semplice raccolta: è una dichiarazione artistica.

Jonas Olsson, pianista svedese e collaboratore di lunga data del compositore, affronta l’intero corpus delle opere pianistiche di Lachenmann – dai giovanili ''5 Variationen über ein Thema von Franz Schubert'' (1956) fino alla complessa e visionaria ''Serynade'' (1997-98) – con una lucidità interpretativa che riesce a coniugare rigore e immaginazione.

Il disco, edito da Thanatosis Produktion, si distingue per la qualità sonora e per la cura editoriale: il booklet include note di Paul Griffiths, diagrammi originali e un dialogo approfondito tra Olsson e Lachenmann, che illumina il percorso creativo di un autore che ha trasformato il pianoforte in un laboratorio di possibilità.

Lachenmann non si limita a “scrivere per pianoforte”: lo reinventa, lo costringe a parlare lingue nuove, a produrre suoni che oscillano tra il gesto fisico e la rarefazione poetica. In questo senso, ogni brano è un microcosmo: ''Guero'' (1969), ad esempio, trasforma la tastiera in uno strumento a percussione, mentre ''Echo Andante'' (1961-62) sospende il tempo in un gioco di risonanze quasi metafisiche.

Olsson affronta queste sfide con una precisione chirurgica, ma senza mai sacrificare la tensione espressiva. La sua lettura non è fredda: è consapevole della radicalità di Lachenmann, ma ne coglie anche la componente lirica, quella “tenerezza” che affiora tra le fratture del suono.

Il risultato è un ascolto che richiede attenzione, ma che ripaga con una esperienza sensoriale unica: un viaggio attraverso settant’anni di ricerca, dove il pianoforte diventa teatro, scultura, respiro.

In sintesi, ''Helmut Lachenmann Complete Piano Works'' non è solo una pietra miliare per gli appassionati di musica contemporanea: è la nuova edizione di riferimento per chi voglia comprendere la poetica di Lachenmann. Un album che sfida, sorprende e, soprattutto, invita a riascoltare il silenzio tra i suoni.

Consigliato a chi ama l’avanguardia, chi cerca nel pianoforte non solo uno strumento, ma un universo da esplorare. (Andrea Rossi)