CARLINHOS BROWN  "A gente ainda não sonhou"
   (2007 )

A tre anni di distanza dall’ultimo disco, e dopo la fortunatissima parentesi del progetto Tribalistas, Carlinhos Brown torna finalmente con un nuovo album intitolato “A Gente Ainda Não Sonhou”. Registrato tra il Marzo 2005 e Settembre 2006 nel suo studio a Salvador de Bahìa, “A Gente Ainda Não Sonhou”, è un lavoro meno percussivo e grintoso del precedente “Carlito Marròn” ma in compenso più tradizionale, caldo ed intimo. In particolare, questo nuovo album gioca con la mescolanza e la melodia, le atmosfere inedite ed orchestrazioni, che ne fanno un disco fortemente evocativo dove l’elemento “introspettivo” assume grande rilevanza, portando lo stile compositivo di Carlinhos ad un livello completamente nuovo senza modificarne le origini e le radici. Nativo di Bahia, celebre percussionista, compositore, cantante e ballerino, Brown ha iniziato la sua carriera solista dieci anni fa e da allora ha avuto una vita artistica estremamente variegata e densa. E’ impossibile infatti menzionare in poche righe tutte le collaborazioni che l’hanno visto protagonista: Jovanotti, Anjelique Kidjo, Negrita oltre a praticamente tutti gli artisti di punta della sua terra, a partire da Caetano Veloso ad arrivare a Marisa Monte e Arnaldo Antunes con cui, nel 2002, ha fondato il progetto Tribalistas, pubblicando un disco scritto ed interpretato a sei mani e baciato da uno straordinario successo planetario. Il primo singolo estratto da “A Gente Ainda Não Sonhou” è “Garoa”, la canzone più fresca dell’album, che attinge a piene mani dal prestigioso bagaglio festaiolo che Carlinhos Brown così bene riesce a rendere nel suo essere brasiliano al 100%. Considerata la singolare esuberanza artistica della mente del nostro artista brasiliano, è difficile definire esattamente lo scenario che ci attende in questo disco. Sembra che voglia prepararci per una nuova parata carnevalesca, come quelle che nel 2005 sono riuscite ad adunare oltre un milione di persone a Madrid, 400.000 a Barcellona, 250.000 a Valencia, 200.000 a Siviglia e Bilbao… Proprio il carnevale sembra aver restituito a Carlinhos Brown un canzoniere incredibilmente espressivo e travolgente: ora fa sbarcare il grande carro delle sfilate per insediarsi nei nostri salotti ed incantarci con il suo nuovo capolavoro, lontano dalla folla. Oltre ad aver autoprodotto il disco, Carlinhos è autore di tutti i brani, ha curato il progetto grafico del disco ed ha suonato la maggior parte degli strumenti: basso, chitarra, rustiche percussioni elettroniche, batteria, bongo, conga, piano, surdo, campane agogô, tastiere, timbao, berimbao.... L’album si apre in maniera suggestiva con il brano 'O aroma da vida', quasi a voler preannunciare che incontreremo molte gradite sorprese e che possiamo aspettarci proprio di tutto. Percussioni tradizionali brasiliane a fianco di percussioni elettroniche; archi psichedelici e ritmi incalzanti; primitivismo e ricercatezza. Un brano splendido, uno dei quattro interamente scritti da Carlinhos Brown. Segue 'Mande um email pra mi (mis)', distinto da una delicatezza che, in forme differenti, sarà ricorrente nel corso dell’album. Acustica, semplice, diretta, con una sensibilità tecnicamente naïve; è come se una music box avesse preso il controllo del computer. 'Everybodygente' è sensualità pura, come nella migliore tradizione brasiliana. Il brano è stato composto dai “tribalistas” Carlinhos Brown (che suona tutti gli strumenti), Marisa Monte e Arnaldo Antunes, per l’occasione a fianco di Seu Jorge. 'Aos teus olhos' è dedicata a Yemanjá (divinità femminile della regione afro-brasiliana di Candomblé) ed è stata realizzata in collaborazione con il grande Jaques Morelenbaum. I suoi incantevoli arrangiamenti d’archi impreziosiscono uno dei brani più appassionanti dell’album. Il viaggio continua con 'Loved You Right Away', versione ritmata di un pezzo già caro a Carlinhos Brown, qui cantato in inglese. 'Goodbye Hello' evoca la storia di un disertore in tempo di guerra, con Carlinhos ancora una volta a cimentarsi con tutti gli strumenti. 'Marina dos mares' è dedicata a Dorival Caymmi e intreccia sonorità elettroniche ad un ritmo radioso. E’ interpretata dal gruppo Mar Revolto ed è stata scritta da Carlinhos Brown, Géo Benjamin, Octávio Américo e Raul Carlos Gomes. 'Pedindo pra voltar', di Carlinhos Brown e Alain Tavares, è l’unico brano dell’album registrato a Madrid, con la produzione aggiuntiva di Javier Limón, Niño Josele alla chitarra e il sapore di un’avvincente rumba-tango brasiliana che viene direttamente da Bahia. 'A gente ainda não sonhou' è una ballata che sembra sospesa nel tempo e fonde sonorità acustiche ed elettroniche sottolineando la maestria di Carlinhos Brown che in questo genere di melodie non ha pari. Garoa fa rivivere la recondita passione di Carlinhos Brown per il raggae: di nuovo l’artista passa in rassegna tutti gli strumenti in un’avvincente pezzo dance. 'Guaraná café' è stata scritta da Carlinhos e Ivete Sangalo ed è un significativo esempio del legame profondo che unisce la musica brasiliana e giamaicana, sebbene il connubio di generi sia molto sottile in questa occasione. 'Dia de você', di Carlinhos Brown e Michel Sullivan, è un brano dal tono più distensivo, mentre 'Página futuro' ritrova i “tribalistas” Brown, Antunes e Monte ad esplorare un sincopato motivo funk. La parata si chiude con 'Te amo família', brano splendido, scritto da Michael Sullivan, che riesce a sintetizzare tutte le caratteristiche di 'A gente ainda não sonhou', il nuovo album di un artista inimitabile: Carlinhos Brown.