NELLO DANIELE  "Aspettando 'o soul"
   (2006 )

Sono pochi, in effetti, gli esempi italiani di "fratelli d'arte" musicali. J Ax degli Articolo 31 e Grido dei Gemelli Diversi, Edoardo ed Eugenio Bennato (ai quali si aggiunse per un buon periodo anche un terzo fratello, Giorgio Zito, con il cognome ereditato dalla madre), Paolo e Giorgio Conte, Francesco De Gregori e suo fratello Luigi Grechi (anche in questo caso con il cognome della madre), ora Ligabue ed il fratello Marco dei Rio e, appunto, Pino Daniele e suo fratello Nello. Sono troppo pochi questi esempi, per poter pensare che si tratti di "furbi" che, sfruttando la notorietà famigliare, abbiano pensato di cantare piuttosto, che ne so, di fare il bancario o il fruttivendolo, in modo che la strada potesse essere in un certo qual modo spianata. Se così fosse, saremmo invasi da parenti di cantanti a iosa: e così, fortunatamente, non è. Quindi, più semplicemente, è probabile che, respirando in famiglia un'aria improntata alle 7 note, fosse sinceramente impossibile che ne rimanesse impregnato un solo fratello. E la dimostrazione è che tutti gli esempi appena citati vedono il cantante "meno famoso" dei due, decisamente in gamba: non più in gamba (perché poi dovrebbe?), ma comunque in gamba. Così essere "il fratello di..." può diventare una sfortuna, una maledizione, piuttosto che un aiuto: in tanti, anche se vali (e vali molto), diranno comunque che sei un raccomandato. Per nulla raccomandato, sicuro, e notevolmente in grado di camminare con le proprie gambe, Nello Daniele è bravo, nulla da dire, e si merita un cammino autonomo non solo in quanto fratello di Pino. Arrivato al 3° album in 10 anni (altra testimonianza, questa, di voler fare le cose per bene, senza la fretta di "battere il ferro finché è caldo"), Nello raggiunge qui la sua maturità artistica, producendo un disco perfetto, stilistamente valido ed avveduto, con il prezioso ausilio di diversi amici: Enzo Gragnaniello e James Senese, a rappresentare la comune "mamma-Napoli" rispettivamente in "Si nun ce stesse 'a vita" ed in "Stu suonno adda fernì", e poi ancora Gianni Donzelli degli Audio 2 in "Passo dopo passo" e, soprattutto, Francesco Baccini nella riuscitissima "Non ci sento". Certo, i richiami al fratello Pino ci sono, e copiosi, perché negarlo? Come dicevamo, è probabilmente impossibile fare diversamente: cresciuti insieme a pane e musica, la comune radice umana combacia perfettamente con quella musicale. Pretendere da Nello, solo perché "secondo arrivato" in ordine di tempo, di violentarsi e sforzarsi di eliminare i punti di contatto con il fratello sarebbe stupido e sbagliato. Lungi da noi farlo. (Andrea Rossi)