GERARDO BALESTRIERI  "I nasi buffi e la scrittura musicale"
   (2007 )

Gerardo Balestrieri è un personaggio estremamente complesso: risulta davvero faticoso racchiudere tutta la sua attività in poche parole. E' conosciuto anche per il suo comparire ne La Nave dei Folli (coi quali si aggiudica il Festival Busker di Pelago nel '95), ne I Lavoratori della Notte, estemporaneo duo di fisarmoniche composto insieme a Manuela Almonte, nell'E Zezi Gruppo Operaio, con i quali è coautore del disco "Diavule…" edito da Il Manifesto, ed infine ora nei Les Travailleurs de la Nuit. Gerardo nasce 36 anni fa a Remscheld (in Germania), e, come si diceva, può vantare una molteplicità di ruoli e di attività che ne rendono ben difficile l'inquadramento. Pianista, fisarmonicista, polistrumentista, compositore, cantante, attore, non c'è evidentemente branca dello spettacolo che non lo veda protagonista. Laureato in lettere all'Istituto Universitario Orientale di Napoli con una originale tesi sul sincretismo e la spiritualità nella musica brasiliana, Balestrieri è autore di colonne sonore come quella di "Nosferatu" di Murnau, eseguita live per il Centro Universitario Teatrale: ed è anche attore e musicista ne "La da dell'ovo magico", nella piece "Napoli muta" prodotta da "Theatre de la Ville" di Parigi, ed è comparso pure nella soap opera "Un posto al sole" (Raitre). Può inoltre vantare la vittoria alle selezioni per "Arezzo Wave" in Basilicata, e concerti a Marsiglia, Avignone, Lione, Parigi, Madrid, Barcellona. E poi ancora "La vita inquieta di Boris Vian" (spettacolo di teatro canzone), concerti con i Croque Mules, lo spettacolo teatrale "Medianera" in compagnia di Bebo Storti, il Premio della Critica alla rassegna "Risonanze '04", la vittoria alla terza edizione del Mantova Musica Festival col miglior testo, sino alla Notte Bianca a Napoli nella quale si esibisce con Tonino Carotone. Si arriva così a questo concept album "I nasi buffi e la scrittura musicale", ispirato alla Francia dei primi del '900, dedicato ad Alexander Marius Jacob, marsigliese, ladro gentiluomo e beffardo che ispirò Le Blanc per il suo Arsenio Lupin. Tra bohemien e Banda Bonnot, nell'album (ripubblicato ora dalla Interbeat ma esistente già dal lontano '99) risuonano parecchie caratteristiche della personalità di Gerardo, della sua proposta poetica ed ironica: brani in perfetto equilibrio tra swing e musica latina, tra echi gitani e, naturalmente, Napoli. Per questo lavoro Balestrieri fu invitato al Premio Tenco 2000 come cantautore esordiente con disco inedito. Nonostante siano passati diversi anni, la proposta non ha perso un millimetro della propria freschezza, della propria originalità: è, sempre, straordinariamente attuale e centrata. Si potrebbe definire un compendio della variegata personalità di Balestrieri: come tutti i compendi non sarà esaustivo, ma una bella idea la dà. Tutto è preciso, tutto è al suo posto, partendo dalla simpatica immagine di copertina ("Les chats" di Tomi Ungerer), proseguendo con l'intro di "Saria" e la freschezza di "Furto ai nobili di Rue Berget", sino all'irresistibile ironia di "Blues del putagè", delizioso swing su immagini divertenti: "Ha un suo stile il Putagè, antico, svizzero, elefante, mi scalda il viso, gli occhi, il cuore, tiene su... scordo quanto con me fredda sei tu...". Artista, Balestrieri, che merita le vetrine più importanti. Più che un augurio, è una certezza. (Andrea Rossi)