MURMUR  "La gravità"
   (2006 )

C'è parecchio, davvero parecchio di buono nella proposta degli scaligeri Murmur. I fratelli Paolo e Zeno Camponogara (rispettivamente chitarra e batteria) hanno alle spalle un primo demo nel 2005, dal titolo "Barrucchi 92", e prima di cominciare a fare delle scelte per i brani di questa seconda prova hanno letteralmente scritto un mare di canzoni, dopo di che le hanno sottoposte ad un amico, Mirko Tommasi, ex leader dei Candies. Il quale dev'essere, evidentemente, rimasto ben impressionato, se è vero (ed è vero!) che Mirko diviene il cantante e frontman del gruppo, al quale si aggiunge infine il bassista Alessandro Formenti per la definitiva chiusura del cerchio. "A me piace" da' principio ad un album di rara compattezza e, soprattutto, di rara bellezza. Chitarre distorte, basso in primo piano, ed una tastiera ispirata, ed ecco poi "Il mio salvagente", seconda traccia e secondo colpo a segno per i Murmur, che ci conducono poi "Dentro a un libro", ottimo pop rock che rammenta un po' i Negramaro, dal chorus accattivante e che si imprime nelle meningi con dolce risolutezza. Occhi lucidi per l'ascoltatore per il quarto brano, che (oops!) si chiama "Occhi lucidi", con chitarre a ricordare i Cure ed una batteria regolare e trascinante che diviene sempre più primattrice con l'andare dei minuti, soprattutto nel lungo outro finale, in un crescendo di rara bellezza. "La gravità" è probabilmente il brano meno immediato del lotto ma, per assurdo, forse è il più riuscito, dal quale non a caso è stato tratto anche un video (il primo della band). Ed ecco una tastiera anni '80 che ci conduce in "Sento freddo", un'autentica rivelazione, dall'andamento simil-beat ("Tutta mia la città"?) e dalla forza espressiva notevolissima: "Sento freddo fuori e dentro di me", su un muro sonoro di tutto rispetto. "Ti prego Chiara" è il brano che gode della musica più scatenata e trascinante ma, ahimè, anche del testo meno ispirato e più banale. E' infine il momento di "Confusion", elegante pop rock che lascia l'ascoltatore con la voglia di approfondire il discorso. E così, per magia, dopo gli otto brani recitati dal retro di copertina appare a sorpresa un'altra canzone, dedicata ad un amico della band. Si può insomma dire che quest'album regala tante speranze, per un bel cammino di successo davanti ai piedi di questi 4 ragazzi. Senza tradire le stimmate del rock, i Murmur riescono infatti a convincere anche orecchie più avvezze al puro pop. Ed il riuscito mix ha evidentemente trovato parecchi proseliti, dal momento che i ragazzi hanno recentemente vinto il VicenzaLive PlayOff ed il Blog Music Duel al Mei di Faenza, trionfi che gli hanno regalato innanzitutto l'apertura del live dei Perturbazione, e poi (soprattutto) l'incredibile esperienza di suonare per 2 date a Liverpool, allo storico Cavern Club prima ed il giorno successivo al Lennon’s Pub in occasione di I.P.O., un concorso internazionale tra i più rinomati al mondo. Queste date sono quindi state l’apice assoluto del “Confusion Tour” in supporto a questo cd, tournèe che in pochi mesi ha superato quota sessanta serate: traguardo, questo, più che ragguardevole per una band autoprodotta e senza contratto discografico! Ora, però, il mondo musicale tricolore deve non solo accorgersi di questa band ma, soprattutto, produrle i prossimi lavori: qui c'è davvero la possibilità di fare qualcosa di importante, e sprecare "l'occasione-Murmur" sarebbe davvero un delitto per il futuro delle 7 note dello Stivale... (Andrea Rossi)