CRISTINA DONA'  "La quinta stagione"
   (2007 )

Primavera, estate, autunno, inverno ...e ancora primavera. Come la pellicola di Kim Ki-Duk: ma è 'La Quinta Stagione' di Cristina Donà. L'ultimo soporifero album della cantautrice di Rho trae ispirazione dalla medicina tradizionale, secondo la quale, la suddetta stagione, è una fase intermedia tra estate e autunno, in cui il corpo si prepara ad affrontare le temperature rigide dell'inverno. Nel Bel Paese è viva la perversa abitudine del soffocamento melodico a discapito del groove da parte degli artisti “arrivati”. I ritornelli di 'Universo', 'L’eclisse' e 'I duellanti' sono lineari, prevedibili; giocano con soluzioni strumentali inutilmente altezzose. Snob è l'aggettivo da accostare a questo album. E' una opera semplice, nell'accezione negativa del termine, forse dovrei usare l'aggettivo naif, vista la pomposità con cui viene presentata l'opera. La batteria in 'Niente di particolare' e 'Come le lacrime' non esiste. Alt! Il batterista può essere anche melodico, non deve “fare baccano” ad ogni costo. Ma se citato nell'inlay deve esserci, no? Nota beata: l'orchestrazione con archi e ottoni in 'Conosci' è imponente, sublime. Nota stonata: il violino in 'Margini'. Non comprensibile. I suoni sono curatissimi, questo potrebbe essere un bene, ma discosta l'artista dai suoi esordi, e dal suo pubblico. I testi sono molto curati, in bilico tra il sofismo e il lirismo purista: "E nel tempo che ci rimane / poco tempo che ci rimane / dovremmo ripensare / all'ultima conversazione / per capire chi si è fatto più male". ('I duellanti'). "Pensa leggero, come un foglio leggero / assecondando anche le curve violente / Vola leggero su di un foglio leggero / la paura appesantisce la mente" ('Migrazioni'). Le canzoni de 'La Quinta Stagione' non sono il massimo, non fanno scintille di originalità. Un album pop d'autore anonimo, senza identità ma con la patria nostrana ben presente, purtroppo. Ancora una volta l'adagiarsi schiaccia la voglia di novità. In passato, Cristina Donà ha dato prova di sapere fare di meglio, è una grande artista, aspetterò con ansia il prossimo lavoro. Detto questo... se piace a lei, perché contraddirla? (Dr.Matteo Preabianca)