BEPPE FRATTAROLI  "Nel libero arbitrio"
   (2007 )

"Perché hai permesso tutto questo? Ora, per vivere armoniosamente, sono chiamato a discernere... E mentre tu bussi, il nemico cerca di mostrarmi la strada perfetta. Allora rispondo: "Vieni avanti, adesso sono un uomo libero". Questa frase, ascetica e profonda... non è una frase. E', invece, l'unione dei titoli, in rigoroso ordine consequenziale, dei brani contenuti nel nuovo album di Beppe Frattaroli. Personaggio che non è nuovo a questo genere di gioco linguistico: gli stessi titoli degli album sinora editi dal cantautore romano-abruzzese ("Il viaggio", "Per qualcosa di buono", "Nel libero arbitrio") sono stati decisi in modo che, accostati l’uno all’altro in ordine di realizzazione, diano costantemente vita a una frase di senso compiuto. L'attenzione ai testi di questo bel disco è quasi maniacale, tanto è grande il soppesamento continuo di ogni singolo verso, di ogni singolo fiato emesso. Ma "Nel libero arbitrio" non è per nulla, chiaramoci, una mera raccolta di poesie, per quanto belle e profonde: in questo disco le costruzioni musicali non sono per niente casuali, anzi sono accattivanti e moderne, pur partendo da melodie apparentemente millenarie (ascoltatevi la splendida "E mentre", e capirete di cosa sto parlando). Gli echi "battiatiani" (si dirà mai?) di "Cerca di mostrarmi" e di "Sono chiamato a discernere", la pura canzone d'autore di "Perché hai permesso tutto questo?", le note saltellanti della perfetta "Tu bussi" (che ricorda il miglior Samuele Bersani), fanno di questo disco un'autentica rivelazione. E, contemporaneamente, un'autentica rivoluzione. Quella scaturita da una scrittura capace prodigiosamente di trattare temi altissimi (il disco è nato da un'esperienza legata agli "Esercizi spirituali nella vita ordinaria" di Sant'Ignazio di Loyola) con un tono leggero ed a tratti divertito e divertente ("l'Italia s'è desta, del Grande Fratello ne ho piena la testa"). Un capolavoro d'equilibrio, quest'album, in un mondo musicale e testuale che ci si apre davanti come un fiore che sboccia. Ad ogni ascolto, un po' di più. Con grande soddisfazione. (Andrea Rossi)