SANS PAPIER  "Settevoltezeta"
   (2007 )

Sans Papier è il "senza carte", ovvero il senza "pedigree", il prototipo del nomade, del barbone o, in questo periodo di migrazioni selvagge, è soprattutto chi è senza permesso di soggiorno. Quale di tali accezioni abbiano adottato questi 5 ragazzi messinesi, non ci è dato saperlo. O, forse, vanno bene tutte, e siamo già a posto. Sta di fatto che i Sans Papier fanno centro, inequivocabilmente, con il loro primo mini-album "Settevoltezeta". Sette brani convincenti, e splendidamente pericolanti tra rock e scrittura tipicamente italiana. Sans papier significa anche che oggi, per la prima volta dopo tanti millenni, le registrazioni non avvengono più, esclusivamente, su carta. E quando lo sono, su carta, ci finiscono tramite stampante, ben di rado tramite penna e calamaio, come si diceva una volta. Quindi Sans Papier, anche, come specchio della modernità: e pure in questa accezione, il nomignolo scelto dalla band si rivela vincente. Questa è, in effetti, musica dell'odierno e del futuro, che viene sì dal passato (citazione d'obbligo, all'uopo, per "Je suis comme je suis", brano ottenuto musicando una poesia di Jacques Prèvert), ma che lo reinventa calandolo nell'attuale, musicale e testuale. Dicono che la presentazione di questo disco al MEI di Faenza abbia riscosso particolare successo. Non ci vuole molto a capire perché. Complimenti, quindi, a Giampiero "Già" Neri (chitarra e voce, produttore del CD) ed a Valeria Alfieri (voce), anime visuali prorompenti della band, ma anche agli altri 3 companeros Vincenzo Marchello (chitarra), Antonio Costanzo (basso) e Andrea D'Arrigo (batteria). Qualcosa ci dice che sentiremo, presto (e spesso), parlare di loro. (Andrea Rossi)