CAPAREZZA  "Le dimensioni del mio caos"
   (2008 )

Questo disco lascia chi lo ascolta senza parole, ma ora è opportuno che le parole tornino (altrimenti cosa sono qui a fare?). 'Le Dimensioni del mio Caos' è il quarto album pubblicato da Michele Salvemini alias Caparezza, e non si può non notare che di “caotico” ci sia solo il titolo e null’altro, ogni verso risulta, infatti, essere tessuto perfettamente con grande rigore e logica e con quella selettività delle parole che rendono Caparezza un magistrale plasmatore della lingua italiana. Come il nostro sito aveva anticipato, i 14 pezzi dell’album fanno da colonna sonora ad un racconto breve inserito in 'Saghe Mentali', primo libro pubblicato dal cantautore e uscito quasi in contemporanea al disco. Cosa hanno in comune un muratore precario, una ragazza sessantottina ed una scimmia bonobo che (alla faccia nostra) vive le sue giornate tra cibo, giochi e sesso? Sono questi i protagonisti del “fonoromanzo”, che si muovono in una sorta di corrotto universo parallelo al nostro ma che paradossalmente mostra tante (o forse troppe?) similitudini con quello vero. Dopo diversi ascolti è facile ritrovarsi a pensare che, prima di essere la colonna sonora di un libro, 'Le Dimensioni del mio Caos' sia in realtà un cinico documentario sul 2008 scritto con inchiostro e sarcasmo e messo in musica. Additare i giorni in cui viviamo ultimamente va molto di moda, lo scenario rap o musicale in generale è infestato da questa tendenza a denunciare le cose che ci circondano; ma a rendere Caparezza “diverso tra eguali” è quella capacità di costruire una sana polemica, rimanendo al di fuori del sistema che condanna senza riempirsi la bocca di incriminazioni scriteriate e calcolate. Questo lo sanno bene i suoi estimatori, che sono ancora troppo pochi rispetto a quanti ne meriterebbe: il grande problema è la sua determinazione a non offrire mai al pubblico pensieri tanto “già masticati” e di pronto utilizzo quanto di corto respiro ma concetti e affermazioni che necessitano del filtro della ragione; là dove manca la voglia di andare oltre il significato letterale (caso di 'Fuori dal Tunnel', baluardo del “anti-divertimentalismo” eletto come proprio inno dalle trasmissioni oggetto stesso della critica!), Caparezza rimarrà sempre un piacere per pochi. Per sapere se vale la pena spendere soldi per un disco, è consuetudine domandarsi se sia migliore o peggiore dei precedenti: io non so rispondere. So dirvi che è il lavoro di un artista sempre più maturo, che è il componimento più originale ed è quello che offre una gamma più vasta di generi musicali (da rap a punk passando attraverso qualche passaggio rock), e il mio parere è che questo sia un buon motivo per spegnere il computer e correre nei negozi di musica. Unico difetto: può dare assuefazione... (Moris Carriero)