SCOTT MATTHEW  "There is an ocean that divides and with my longing I can charge it with a voltage that's so"
   (2009 )

In contrasto con il semplice titolo del primo album (''Scott Matthew''), il nome di questo nuovo lavoro caratterizza perfettamente il nuovo materiale musicale di Scott. Nella speranza di non suonare pretenzioso, l’impronunciabile titolo rappresenta il simbolo di un approccio musicale più sofisticato e di una profonda volontà di comunicare gli eterni temi dell’amore, della perdita e del desiderio. Nel brano ''There is an ocean that divides...'', Scott, dopo aver tentato invano di mettere le parole in musica, ha invitato la sua pianista e collaboratrice Marisol Limon Martinez a sussurrare il testo insieme alla giapponese Chie Tanaka. Il risultato è certamente uno dei momenti più alti dell’album. Proprio per questa ragione, il brano ha meritato di ricoprire un ruolo di tale rilievo e di dare il titolo all’intero lavoro. In ''There Is An Ocean That Divides...'' sembra esserci un organico sviluppo di ogni canzone, una crescita naturale che dona naturalezza a tutti i brani. Stilisticamente, l’album si presenta più vario e caratterizzato da un più ampio spettro di influenze musicali rispetto al precedente senza perdere però la forza, la purezza e l’originalità del primo acclamato album. Scott Matthew ha lasciato l’Australia, sua terra d’origine, all’età di 12 anni e si è trasferito a NewYork. Probabilmente la Grande Mela ha influenzato il suo modo di comporre musica, ma c’è da dire che alcune canzoni sono state scritte partendo da una restrizione fisica. Il dito medio della mano sinistra di Scott infatti è rimasto praticamente inutilizzabile dopo un’aggressione subita a NY. Proprio questo evento lo ha spinto verso un altro strumento, l’ukulele, più semplice da suonare. Come conseguenza sono state scritte con questo strumento composizioni che non si assocerebbero tradizionalmente al suono dell’ukulele (per esempio ''White Horse'' è stata scritta all’ukulele prima che la talentuosa Marisol Martinez aggiungesse i suoi arrangiamenti al piano). Come nel caso del primo album, la produzione di ''There Is An Ocean That Divides...'' è stata affidata a Mike Skinner (non quello di The Streets...). Gli arrangiamenti degli archi e del corno di Spencer Cobrin, gli arrangiamenti al piano di Marisol Martinez e le parti di basso di Eugene Lemcio sono impeccabili realizzazioni delle musica di Scott. ''There Is An Ocean That Divides...'' vede anche la partecipazione di Holly Miranda (chi ha assistito al precedente tour europeo di Scott la ricorderà come opening act e come altra metà dei duetti), che ha prestato la sua splendida voce al brano ''Dog'', e il contributo alle chitarre e ai cori della leggenda della musica indipendente newyorkese Kevin Devine. Più vario, sfaccettato e complesso del precedente, "There is an ocean that divides...", è un album che brilla di una luce inedita e porta il marchio del capolavoro.