YANN TIERSEN  "Dust lane"
   (2010 )

Ogni nuova uscita del compositore francese Yann Tiersen scatena sempre una forte curiosità e si porta dietro un carico di grandi aspettative, dato che nel passato ha sempre regalato perle di rara bellezza. Il disco è stato registrato nell’arco di due anni presso la casa del musicista sull’isola di Ouessant, vicino alle coste della Bretagna. Il mix è stato invece affidato a Ken Thomas (già al lavoro con Sigur Ròs e Dave Gahan). Durante le registrazioni Tiersen ha perso la madre ed un amico: nonostante questo, l'artista ha più volte dichiarato che questo non è un disco triste, quanto un'opera segnata sì dall’esperienza del dolore ma al contempo ricca di colori e gioia. L’album, pubblicato sotto Mute Records (Europa) e Anti (Usa), è formato da otto tracce che spiazzano completamente. Positivamente, perchè il nostro bretone in questo lavoro va alla scoperta di territori musicali che ancora non aveva esplorato, reinventandosi ancora una volta. E’ chiaro a tutti che il compositore sia un polistrumentista da paura, ma stupisce la padronanza e la convinzione con cui si confronta con nuovi orizzonti. Le colonne sonore de “Il favoloso mondo di Amelie” e “Goodbye Lenin” sono sicuramente costellate da bellissimi pezzi, ma il sesto album in studio di Yann Tiersen è un prodotto nuovo, in tutto e per tutto. E all’ascolto è una sorpresa sia per i vecchi che per i nuovi fan. Si nota da subito un largo uso (rispetto ai suoi canoni) di sintetizzatori e sottofondi elettronici. Forse anche il musicista francese si è messo in testa di essere al passo coi tempi... Dall’altro lato, una sezione strumentale fantastica: archi, fiati, percussioni, cori di voci a rendere il lavoro ancora più epico. Lunghe digressioni strumentali di post-rock melodico che sfociano in una densa elettricità; e poi intro e stacchi di pianoforte a creare il calore intimo tanto caro a Tiersen. Questa volta i brani dell’album sono tutti cantati, sia dall’autore che da voci femminili, il che rende le canzoni ancora più eleganti e raffinate. Da segnalare le coinvolgenti “Dark Stuff” e “Palestine” un sound veramente nuovo, da ascoltare e riascoltare; e poi la bellissima “Till The End”, con una prima parte di sperimentazione sonora e a seguire il crescendo del coro di voci fino a sfociare nel magnifico finale di chitarre elettriche distorte cariche di delay e riverberi e una sezione d’archi da cuore in gola. Il 25 novembre Yann sarà all’Alcatraz di Milano per l‘unica data italiana del “Dust Lane Tour”. Da non perdere. (Gabriele Centelli)