ANTONELLA BACCHINI  "Nello spazio profondo"
   (2012 )

Lo ammetto, ho un debole per l'ottimo cantautore bresciano Beppe Donadio (un debole musicale, ci terrei a specificare, altrimenti mia moglie si preoccupa...). Beppe, non sazio delle sue produzioni personali (i quasi perfetti album "Merendine", "Houdini" e "Figurine"), ha ora inaugurato una propria etichetta, la Merendine Musica, che stavolta produce e lancia "Nello spazio profondo", opera prima della 35enne cantautrice Antonella Bacchini. Non si tratta di certo di una debuttante assoluta: Antonella è attiva da almeno un decennio, condito da importanti affermazioni al Botticino Music Festival ed al Festival di Brescia (entrambi vinti nel 2009). Le sei canzoni che compongono l'E.P. sono decisamente accattivanti, e la mano del "mentore" Donadio si sente eccome, come quella dell'ottimo Fabio "Biko" Vaccaro, produttore artistico dell'opera. L'apertura di "Ottimismo cosmico" (scritta dalla stessa Bacchini a 6 mani con i citati Donadio e Vaccaro) è già superlativa, ma le due perle assolute (non a caso scelte come singoli estratti) sono la seconda e terza traccia: "Il male minore" e, soprattutto, la title track "Nello spazio profondo" (interamente scritta dal genio di Beppe Donadio) mostrano senza tema di smentite come Antonella sia già pronta per il grande pubblico, mostrando doti (musicali, vocali e di puro talento) per nulla inferiori rispetto alle attuali eroine della musica leggera tricolore (niente nomi, please, ma solo per salvaguardia delle suddette "eroine"...). L'album si chiude con la cover dell'ottima "Stella di mare" di Lucio Dalla, omaggio deciso e realizzato non ora, in suo ricordo, ma quando il grande bardo era ancora tra noi. Una prova vincente, insomma, che può essere consigliata senza patemi a chi ama la buona musica italiana, ma anche a chi si ciba delle grandi voci del panorama internazionale, da Mariah Carey a Celine Dion. Nel confronto diretto, la Bacchini non sfigura di certo, aggiungendo inoltre la propria scrittura compositiva, fattore sostanziale che le suddette star internazionali proprio non possiedono. (Andrea Rossi)