MODENA CITY RAMBLERS  "Niente di nuovo sul fronte occidentale"
   (2013 )

Che il cielo ci preservi in salute i Modena City Ramblers! Ogni loro album, ogni loro nuova uscita è un'autentica boccata di ossigeno. Così è, per l'ennesima volta (anzi, sempre di più), in occasione del loro nuovo album ''Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale'': ancora una volta grande musica, ancora una volta massimo impegno, ancora una volta testi centrati ed approfonditi, con una ricerca lessicale per niente comune tra le band tricolori. Siamo arrivati al tredicesimo capitolo discografico nella storia della gloriosa band combat-folk, e, forse non per caso, questo nuovo lavoro viene pubblicato proprio nell'anno 2013. Siamo, va subito detto, davanti a quello che probabilmente può essere etichettato come il miglior album in assoluto della ultraventennale storia MCR: un doppio cd che racchiude i due volti della band, quello elettrico e aggressivo che distingue il primo compact disc (denominato ''Lato A'', in ossequio ai vecchi vinili), e quello più folk e poetico del secondo cd, ovviamente ribattezzato ''Lato B'' per gli stessi motivi. Diciotto nuovi brani, tutti centrati e tutti teorici singoli. Come sempre, l'impegno la fa da padrone, tra le righe vergate dai Ramblers: si passa dalla strage di Bologna (nella bellissima ''Il giorno che il cielo cadde su Bologna'') alla triste e imbarazzante storia di Federico "Aldro" Aldrovandi, pestato a morte nell'estate 2009 da quattro poliziotti, protagonista della straziante ''La luna di Ferrara'', per arrivare alla storia vera, peraltro quasi dimenticata, della vittoria dell'Italia di tennis nella Coppa Davis del 1976, avvenuta nel Cile di Pinochet, e raccontata nel brano ''Due magliette rosse''. Difficile non restare avvinti da tanta poesia. Difficile non amare alla follia questo disco. (Andrea Rossi)