LOLAPLAY  "La città del niente"
   (2013 )

Trascinanti, intelligenti, moderni, i Lolaplay non deludono le aspettative di chi già li aveva notati grazie ad un esordio fresco e sorprendente come “Incomprensibili strategie”, album che quattro anni fa li proiettò dalle cantine alla (quasi) notorietà. Questo nuovo “La città del niente” (che si avvale della prestigiosa collaborazione di Luca Serpenti, anima dell'omonimo ed innovativo duo “I Serpenti”, sia in fase di produzione che di scrittura) è un album rotondo, convincente, ben scritto e ben suonato, che non ha assolutamente nulla da invidiare ai dischi degli artisti rock internazionali più di successo: senza far nomi nè paragoni (sempre limitanti e fuorvianti), i Lolaplay sono solo i Lolaplay. E quel “solo” è, in realtà, un mondo intero. Del resto, stiamo parlando di una band attiva da ben 14 anni: la loro storia inizia infatti alle soglie del nuovo millennio, nell'ormai lontano 1999, ed è ricca di tre e.p. (“Little tour in coverland” del 2000, “L2” del 2002, e “Piccola anteprima d’onda anomala” del 2004), e del suddetto album d'esordio “Incomprensibili Strategie”, che li portò sino alle finali della rassegna “Primo Maggio tutto l’anno 2009”. Ed ora, il nuovo viaggio chiamato “La città del niente”, anticipato dal divertente singolo “Non comprate questo disco”, e che ha in “Talk show”, “Confessione di un killer sentimentale”, “Signorina paranoia”, nella dolce e splendida “Musa” e, soprattutto, nella title track “La città del niente” gli episodi migliori e più caratterizzanti. Rock, si diceva, e di ottima fattura; ma non solo. C'è anche elettronica, c'è sperimentazione (lo sghembo ed irresistibile tempo in 3/4 de "La sposa") e pure, qua e là (non volgete lo sguardo sprezzanti...), anche qualche schizzo di (ottima) dance. Ed è soprattutto questo (oltre a tanto altro, credetemi) il vero punto di forza della band: l'essere, cioè, talmente vari e compositi da divenire, assolutamente, scevri da qualsiasi possibilità di catalogazione. Lo si è già detto: i Lolaplay sono solo i Lolaplay. E ora, se questi ragazzi diverranno il futuro della musica italiana, non dite che non vi avevamo avvertito. (Andrea Rossi)