SANTA ESMERALDA  "Don't let me be misunderstood"
   (1977 )

Ma chi è che ha riportato in auge quel vecchio brano degli Animals (del 1964) che si intitola DON'T LET ME BE MISUNDERSTOOD? I Santa Esmeralda o Leroy Gomez? Beh, entrambi, dato che l'uno non esclude l'altro. Leroy Gomez è il cantante solista, Santa Esmeralda è il suo gruppo, composto da tre donne e da Leroy stesso. Solo che sulla copertina dell'LP campeggia solo il nome del gruppo. Lui si affretta a dichiarare che Leroy Gomez "E' i Santa Esmeralda"! Gomez viene da Cape Cod e ha nelle vene sangue portoghese e nero. Comincia la sua carriera come sassofonista ed entra nelle file dei Tavares, rivali dei Commodores di Lionel Richie. Non appare come frontman ma è uno degli strumentisti in retrovia. Poi lavora con Elton John e suona il sassofono nel tour americano per l'album GOODBYE YELLOW BRICK ROAD. Di quel periodo ricorda l'impossibilità di scambiare una parola con l'artista inglese. Il rapporto tra i musicisti e la superstar è la stessa che poteva intercorrere tra la buonanima dell'avvocato Agnelli e gli operai della Fiat. Una collaborazione con la showgirl Lola Falana, poi si stabilisce a Parigi dove trova un dinamico producer di nome Marc Negroni. Il suo primo LP dal titolo LEROY e un singolo fortunato, HERE WE GO ROUND, a cui fa seguito l'attuale hit DON'T LET ME BE... che è veramente un successo di dimensioni enormi. Milioni e milioni di copie in tutto il mondo, un classico della discomusic di tutti i tempi. E' entrato in tutte le classifiche americane in brevissimo tempo, specie quelle dedicate alla musica da discoteca, ancor prima che sia stato pubblicato ufficialmente. Le copie d'importazione europea vanno via come il pane. Curiosamente neanche in UK l'album è stato messo in commercio. Forse perchè la consorella della casa francese in Inghilterra non credeva ad un successo di tali proporzioni ma nella DJ Hot List è primo, seguito dai Boney M. Sul 33 giri il brano occupa un intera facciata, un extended version che serve ai DJ e a chi vuole ballarlo nelle feste in casa. E' arrangiato egregiamente, con tanto di nacchere e ritmiche spagnole che danno al pezzo una nuova veste. Il blues delle origini viene completamente accantonato per la discomusic. Sul secondo lato troviamo un'altra cover, GLORIA dei Them, altro bellissimo motivo che diventerà il secondo brano di punta dell'album, YOU'RE MY EVERYTHING (tradotto da Fred Bongusto col titolo BELLISSIMA). Il terzo ed ultimo della seconda facciata si intitola BLACK POT ed è eseguito per lo più con un accompagnamento di chitarra classica spagnola. Anche la copertina fa tanto penisola iberica, con Leroy Gomez concupito dalle tre ragazze in tenuta sevillana. (Christian Calabrese)