ROBERTO VECCHIONI  "Samarcanda"
   (1977 )

Un tempo era l'autore della Cinquetti, dei Nuovi Angeli, di Michele, di Bongusto o dei meno conosciuti Raccomandati (fra i quali militava un giovanissimo Alberto Fortis). Era il Vecchioni di "scrivi Vecchioni, scrivi canzoni che più ne scrivi e più sei bravo e fai i dané" (LUCI A SAN SIRO) che poi, ad un certo momento, dice stop, forse per una questione di coerenza. Non si potevano fare brani come BARBAPAPA', colonna sonora di un cartone animato che tanto successo ebbe in tv tra il 1976 e il 1977 e cantare canzoni come CANZONE PER LAURA o VELASQUEZ. La svolta comunque comincia nel 1975 quando presenta al pubblico IPERTENSIONE. La voce appare più matura senza quei toni melodrammatici e piagnucolosi degli esordi canori, i testi più interessanti e la musica più fresca e meno intimista-pessimista. Non si canta più addosso. Di quel disco si ricorda con piacere IRENE, dedicata alla moglie, scritta nel tentativo di chiarire il rapporto che li lega e la libertà che entrambi debbono avere come esseri umani capaci di scelte, anche se quelle scelte possono essere contro ognuno di loro ("scappa via, insieme a me o contro di me, non importa"). Come si diceva, per anni Vecchioni è stato un autore di successo ed un cantautore di elite. Il Vecchioni 1977 trova la sua giusta dimensione anche come cantautore di successo toccando argomenti importanti come il destino e la morte trattandoli con delicatezza, senza farli troppo pesare all'ascoltatore. Raccontandoglieli invece, come in una favoletta. E il suo album SAMARCANDA, si può senza dubbio affermare, è stato in assoluto l'album più venduto (anche il singolo, naturalmente) raggiungendo la posizione numero uno su entrambi i fronti. Nel disco ci sono contributi di alto livello a partire dal violino di Angelo Branduardi fino alle percussioni di Toni Esposito. Non mancano due Nuovi Angeli come Paky Canzi (il cantante e leader del gruppo) e Mauro Paoluzzi alle chitarre. Rispetto al precedente album, questo è un 33 giri molto più elaborato musicalmente, in modo particolare nella seconda facciata i cui tre brani formano una suite dove ogni canzone ha il suo significato preciso il quale si coglie maggiormente ascoltando le seguenti due. In tutto sono 7 brani introdotti da un prologo. Due pezzi (UN VECCHIO BAMBINO e CANZONE PER SERGIO) sono stati scritti per due familiari: il padre, scomparso da poco al quale aveva già dedicato la canzone che portò a Sanremo nel 1973 dal titolo L'UOMO CHE SI GIOCA IL CIELO A DADI, e l'altra al fratello Sergio. Mentre il brano che tutti conoscono ossia SAMARCANDA è tratto da un racconto irlandese di John O'Hara (che a sua volta si rifà ad una vecchia leggenda olandese che a sua volta si rifà, etc.) dal titolo "Appointment in Samarcanda". L'appuntamento non è tra due innamorati o tra due amici ma tra un soldato e la morte, la sua, alla quale credeva di sfuggire. E invece gli si butta tra le braccia per uno sbaglio di calcolo. La cadenza ritmata del brano ricorda l'ultimo successo di Branduardi ALLA FIERA DELL'EST e di quella canzone ha il tono epico e di racconto medievale. Un bellissimo disco, come quasi tutti quelli di Vecchioni, che oltre ad essere un ottimo musicista è un eccellente poeta. (Christian Calabrese)