MULATU ASTATKE  "Sketches of Ethiopia"
   (2013 )

Creatore a cavallo degli anni '60/'70 di un movimento musicale che verrā definito "Ethio-Jazz", il compositore, musicista e direttore d'orchestra etiope Mulatu Astatke č anche il primo musicista africano a diplomarsi al Berklee College of Music. Vede rinnovarsi il suo status di artista di culto a partire dal 2005, quando il regista Jim Jarmusch lo vuole per la colonna sonora del film "Broken Flowers" (che contiene ben 7 sue composizioni) a cui fa subito seguito l'interesse dell'etichetta francese Buda Musique che ristampa un'intera serie dedicata a Mulatu e all'Ethio-Jazz. La sua musica ha influenzato moltissimi artisti contemporanei e travalica qualsiasi genere musicale. Nas, Kanye West, Madlib alcuni degli artisti che hanno campionato la sua musica, mentre in Italia ha suonato in "Amen", quarto album dei Baustelle, tanto per avere conferme della sua poliedricitā e della sua curiositā. Nel 2009 la Strut Records riesce a riportarlo di nuovo e finalmente in studio di registrazione (dopo oltre 20 anni) affiancandogli il collettivo londinese degli Heliocentrics. Un'accoppiata esplosiva. Ne nasce un album magico: ''Inspiration Information'', accolto in maniera entusiastica anche in Italia insieme alle prime apparizioni dal vivo. Sempre per la Strut Records ha fatto seguito la splendida raccolta antologica ''New York, Addis, London'', e ancora di nuovo in studio per l'album ''Mulatu Steps Ahead'' del 2010. Da allora un'intensa attivitā concertistica lo porta ad esibirsi in tutto il mondo, e ogni concerto si trasforma in una irresistibile festa. Leader, arrangiatore, vibrafonista, Mulatu Astatke dal 2010 suona stabilmente con la Step Ahead Band che ha base a Londra ed č formata da alcuni dei migliori musicisti inglesi in circolazione come il trombettista Byron Wallen, il batterista Tom Skinner, il bassista John Edwards e il sassofonista James Arben. Edito su Jazz Village e distribuito in Italia da Ducale Music, ''Sketches of Ethiopia'' raccoglie composizioni originali e arrangiamenti di brani tradizionali in cui Mulatu sintetizza al meglio la sua formazione di percussionista, gli studi di composizione, le influenze latinoamericane e la collaborazione con numerose leggende del jazz, tra cui Duke Ellington. Sulla base ritmica di un groove assolutamente moderno l'intuito di Mulatu innesta antiche melodie, riflessi di musica colta occidentale, ritmi latini e afro-funk e, per la prima volta, arricchisce ulteriormente le partiture con l'uso della voce: quella ardente di Tesfaye e quella della nuova musa del Mali Fatoumata Diawara.