TERESA MASCIANA'  "Shine"
   (2013 )

Singolare, davvero singolare la storia di alcuni personaggi della musica italiana. Ad esempio: conoscete Pippo Pollina? Trattasi di un ottimo cantautore siciliano che, numeri alla mano, è un autentico numero uno, anche se nessuno lo sa, o quasi: vendite e notorietà in tutta Europa ne fanno un piccolo-grande fiore all'occhiello della scena musicale tricolore, i suoi dischi (ne ha fatti 22 in 26 anni) vendono centinaia di migliaia di copie in Germania, Francia, Svizzera ed Austria, nonostante canti e scriva quasi esclusivamente in idioma strettamente italiano. Un paio di mesi fa ha chiuso trionfalmente la sua tournèe europea addirittura all'Arena di Verona (insieme ai cantautori Werner Schmidbauer e Martin Kälberer), ed il 90% del (numerosissimo) pubblico pagante proveniva da Svizzera, Germania ed Austria, solo un 10% si era mosso dallo Stivale. Incredibile? Sì, ma è pura verità. Capitata, in realtà, anche ad altri personaggi più famosi dell'ottimo Pippo: sapete, ad esempio, che i primi due album di Giorgia, prodotti da Ben Sidran (produttore di Diana Ross) per il mercato... giapponese, non furono nemmeno distribuiti in Italia? Ebbene, la storia si ripete per l'ennesima volta. Stavolta parliamo di Teresa Mascianà, cantautrice rock’n’roll che nasce come bassista e ingegnere del suono e, dopo anni di dischi e tournèe che l'hanno portata in giro per Europa, Canada e Stati Uniti, lo scorso anno decide di mettersi in proprio con il suo primo album solista ''Don’t love me'', pubblicato dalla Top Records di Milano con distribuzione Edel. Il disco ottiene ottimi consensi dalla stampa europea, ed il singolo ''Don’t Love Me'' diviene in poco tempo un successo internazionale grazie alla presenza nelle classifiche radiofoniche estere, al punto che lo scorso autunno Teresa viene scelta come supporter per il tour in Inghilterra di Uli Jon Roth, chitarrista della storica band degli Scorpions. E' facile immaginare come, davanti a tali riscontri di pubblico e critica, all'estero immaginino che la ragazza sia un autentico numero 1 della musica tricolore, alla pari della Nannini (anch'ella celebre in Europa) e di pochi altri. Invece, se domandassero alla massaia di Faenza, così come al ragioniere di Treviglio, chi sia Teresa Mascianà, scoprirebbero che in Italia si ignora bellamente chi sia questa ragazza. Semplicemente, nello Stivale ora si fornisce facilmente una vetrina solo a chi proviene da reality televisivi, ma spesso non si presta attenzione alle vere perle che la nostra musica produce. Adesso c'è un'altra opportunità per rendere giustizia a Teresa (e, contemporaneamente, a tutti gli altri artisti tricolori ingiustamente sconosciuti o sottostimati), grazie a questo nuovo album, ''Shine'', una nuova raccolta di autentici gioielli, a cominciare dall'iniziale ''Have a good time'' (un autentico inno alla gioia, sia dal punto di vista testuale che da quello musicale), per continuare con ''Non ci penso più'' (unico brano del lotto in lingua italica, con un testo pregnante dedicato alla sciagura dello stalking), e con la splendida ballata acustica ''Crazy'', nella quale Teresa dichiara con forza la propria indipendenza, sentimentale, di vita ma anche musicale (suggellata dai versi ''non ci sono soldi per comprare la mia felicità!''), per passare all'attuale singolo ''Melissa knows'', radiofonico ed avvolgente al punto giusto, ed alla storia del Padre Missionario Vincenzo Troletti, che ha dedicato e dedica tutt'oggi la sua vita per curare i bambini in Africa, mirabilmente descritta (appunto) in ''Africa'', ed alla chiusura della splendida ''Carry me on'', a parere di chi scrive il brano migliore dell'intera raccolta. Quindi, cosa decidiamo? Vogliamo fare un'altra volta la figura dei rimbambiti, ed ammirare Teresa nelle charts europee mentre in Italia viene ignorata? Io direi che, invece, è giunto il momento di dare a Cesare ciò che è di Cesare. E quindi, a Teresa Mascianà ciò che le spetta di diritto: ovvero, un posto, importante e definitivo, nel panorama tricolore delle sette note. (Andrea Rossi)