STEVE ROGERS BAND  "I duri non ballano"
   (1986 )

Correva l’anno 1982, e gli amici fidati del Blasco (Massimo Riva e Maurizio Solieri in primis) incisero, più per scherzo che per altro, un 45 giri: “Neve nera”, e sul retro “Prendi e scappa”, brano registrato live prima di un concerto del “principale”. “Principale” che aveva, tra l’altro, scritto i 2 pezzi a 4 mani con il gruppo. Un episodio, comunque, e nulla più. Quattro anni più tardi, invece, la band ci riprova: 1° album, 8 brani nuovi (nessuna traccia dei brani del 45 giri), compresa una curiosa cover di “Desperado” degli Eagles che, nel testo di Massimo Riva, diviene “Me ne vado”. Il singolo “Ok, sì” spopola in radio, la band ci prende gusto e compie addirittura una tournèe in proprio: e qui il Blasco comincia ad incazzarsi, cosa destinata a peggiorare quando, due anni più tardi, il gruppo finisce addirittura 2° in classifica italiana con il celeberrimo “Alzati la gonna”. Da lì in poi solo discesa, più o meno a capofitto, compresa una bruciante eliminazione sanremese e conseguente ritorno all’ovile (Blasco, ovviamente) con il capo cosparso di cenere. Peccato, in fondo, perché, come quest’opera prima dimostra bene, la stoffa c’era, non solo musicalmente (lo si sapeva già) ma anche in fase di scrittura e di interpretazione. Del resto diverse celebri canzoni “vaschiane” sono nate da idee musicali di Riva o Solieri, e lo stampo è ovviamente lo stesso. Ancor oggi, dopo una trentina d’anni abbondante, brani di quest’album, come “C’è chi nasce donna”, “Sai qual è la verità” e la stessa “Ok, sì”, non hanno nulla da invidiare a parecchi classici del Blasco. E questo non è un complimento da poco… (Andrea Rossi)