XIU XIU  "Angel guts: red classroom"
   (2014 )

Frutto della mente, della penna e soprattutto della particolare voce del polistrumentista Jamie Stewart, il progetto Xiu Xiu affonda le sue radici musicali in una terra di mezzo fra il versante più claustrofobico della new wave e quella corrente rock dalle venature industrial, che dai Nine Inch Nails in poi si è evoluta in più direzioni. Gli Xiu Xiu hanno così conquistato sia la critica più esigente che un pubblico incredibilmente eterogeneo. Il risultato è un pop sintetico “disturbato” da un drumming ossessivo ed incessante - divenuto uno dei marchi di fabbrica del sound Xiu Xiu – e da un ampio ricorso a velature di rumore come da una voce in perenne tensione. L'esordio datato 2002, con l'imprescindibile “Knife Play”, li ha lanciati immediatamente come una delle proposte più originali di inizio millennio, tanto da far ottenere loro persino il plauso di un personaggio schivo e decisamente restio a sbilanciarsi come Mark Hollis dei Talk Talk. Numerosi artisti avrebbero poi espresso il proprio apprezzamento per la creatura di Stewart, molti dei quali arrivando a collaborarvi direttamente: fra questi Michael Gira degli Swans, Deerhoof, Devandra Banhart, Lawrence English, e una folta schiera di cantautrici con la passione per l'elettronica, come Zola Jesus, Grouper e Little Annie. Lavori successivi come “Fabulous Muscles” e “Live And Live”, intervallati a progetti paralleli quali XXL, oppure al recente “Nina” (un ottimo album/omaggio a Nina Simone), li avrebbero poi definitivamente consacrati trasformandoli da astro nascente a punto di riferimento nel panorama musicale internazionale, in un percorso culminato il mese scorso nell'uscita di questo “Angel Guts: Red Classroom”, per l’etichetta inglese Bella Union dell'ex Cocteau Twins Simon Raymonde. Il nuovo album è un'ennesima fuga verso un universo nuovo, fatto questa volta di un brodo ribollente di drum machines e schegge sintetiche che, nell'omaggiare dichiaratamente artisti come Suicide, Nico, Einstürzende Neubauten e i primissimi Kraftwerk, tende a collocarsi in una spettrale terra di mezzo tra l'ultimo Scott Walker e i crepuscoli della Blackest Ever Black. Proprio a seguito di quest'ultimo album l'attuale formazione dell'act, che vede Stewart affiancato dalla coppia in rosa formata da Angela Seo e Shayna Dunkelman, percussionista “retro-futurista”, si sta imbarcando in un lungo tour fra Europa (Italia compresa, a maggio) e Nord America.