ARMONIGHT  "Recover"
   (2013 )

Il progetto Armonight (nome creato dalla fusione di due parole: “Armonia” e “Night”) nasce dalla volontà del vero nucleo aggregante e spina dorsale del gruppo, ovvero dai due chitarristi Fjord Vlad e Lara Spinder. Gli Armonight, nella formazione attuale (Sy Synger – Voce, Lara Splinder – Chitarra, Fjord Vlad – Chitarra, Francesco “Frens” Bruni – Basso, Hokuto – Keyboards, Luca Bruner – Batteria), dopo diversi cambi di line-up, nel 2010 danno vita al loro primo full length: “Suffering and Passion" e nel 2012 esce il loro secondo lavoro: “Tales from the Heart”. Questi due primi dischi sono un’ottima prova della band, a dimostrazione della loro maturità e della trovata identità musicale. Il loro sound, magicamente “armonioso”, è caratterizzato da atmosfere dark e visioni ossianiche, risente delle influenze di alcuni gruppi come i finlandesi Nightwish, degli italianissimi e meno “pomposi” Lacuna Coil e degli statunitensi Evanescence. Anche se la loro musica non può essere catalogabile perfettamente in un genere ben preciso, poichè densa di riferimenti, le sonorità gothic sono abilmente sottolineate dalla bella voce di Sy e dalle accattivanti note delle chitarre di Lara e Fjord. Nel dicembre 2013 è stato pubblicato “Recover”, distribuito da “Klasse1 Edizioni” e registrato al “Sound Therapy Recording Studio” di Malo, in provincia di Vicenza. Questa ultima loro fatica può essere considerata come la conferma definitiva della validità del gruppo. Con “Recover” gli Armonight provano ad imboccare nuove strade, quasi abbandonando i sentieri tracciati precedentemente. La loro musica, in questo disco, è sicuramente più “luminosa” e meno infestata da “oscure presenze”. Il loro è adesso un sound delicatamente hard, velatamente gothic, con un retrogusto folk, gradevolmente elettrico, marcatamente “Armonight” che, nel complesso, può ricordare il pop/rock targato USA anni '70/'80. Ottima, come sempre, la voce di Sy, anche se la preferisco quando sale su di tono mancando in basso, a mio avviso, di maggiore incisività (ma questo è solo un dettaglio). Belle le sonorità che, sicuri della loro complicità e del loro affiatamento, Lara e Fjord infondono in ogni brano, creando riff semplici, mai pesanti e classicamente rock. Ottima la prova di Luca Bruner che con la sua batteria detta il tempo in maniera puntuale, senza mai strafare. Cosa dire, in ultimo, delle tastiere di Hokuto che maestosamente incorniciano il tutto e del bassista “Frens” che, con il suo gran senso del tempo/ritmo, fa un ottimo lavoro, in perfetto accordo col batterista? In definitiva, come già detto, gli Armonight si confermano come un’ottima rock band ed il loro nuovo album “Recover” è sicuramente un disco che molti sapranno apprezzare. (John Tag)