YAKAMOTO KOTZUGA  "Usually nowhere"
   (2015 )

“Usually Nowhere” è il nuovo lavoro del giovane Giacomo Mazzuccato, in arte Yakamoto Kotzuga. Si tratta di un progetto di musica elettronica molto complesso, a partire dal genere: il disco dimostra una grande eterogeneità grazie a continui cambi di registro, climi che si mescolano e cambiano senza soluzione di continuità. È difficile stabilire se ciò sia un qualcosa di positivo o, magari, sia eccessivo: sta di fatto che gli undici brani sono impostati in maniera sempre diversa e imprevedibile. A ben vedere, ciascun pezzo meriterebbe un’ampia digressione: il comun denominatore, probabilmente, è nella forte connotazione ambient che tutti possiedono. Già da “Night Rider”, comunque, seconda del lotto, emerge tutto il talento del musicista ventunenne: la ricercatezza di alcune soluzioni è davvero ammirabile, ma lo è anche il modo in cui l’artista evoca atmosfere realmente notturne. La poliedricità di Yakamoto e la varietà di “Usually Nowhere” di cui sopra sono sintetizzate in “The Awareness Of Being Temporary”, dalla pacatezza dell’apertura sino a un ipnotico finale che culmina con alcuni secondi dedicati alla riproduzione musicale di quella che sembra una sedia che scricchiola. “Hermit” è il piccolo grande capolavoro di Yakamoto Kotzuga: è un pezzo che richiama addirittura atmosfere post rock, che è scandito anche dalla presenza del pianoforte, e che ha un incredibile effetto psicotropo. A seguire c'è “Such A Fragile Flower”, più minimale e meno godibile rispetto a gran parte delle altre tracce che compongono il disco. La title-track e “The Triumph” (pezzo di chiusura), pur essendo parecchio lontane musicalmente, sono altri due momenti molto positivi: la prima viaggia ad alta velocità e la seconda vive di distorsioni, ma suona quasi “epica”. In “Usually Nowhere” le idee positive sono tantissime: può forse sembrare che siano espresse in una maniera un po’ troppo caotica e disordinata, ascoltando il disco tutto d’un fiato, ma la bontà della proposta non è in discussione. (Piergiuseppe Lippolis)