ALBA CADUCA  "Uomo nuovo"
   (2015 )

La band friulana degli Alba Caduca è tornata con un disco intitolato “Uomo Nuovo”. Le coordinate di questo nuovo lavoro sono quelle attraverso le quali la band si è sempre orientata nel corso della propria carriera. È un alternative rock che, quando si fa più docile e melodico, si tinge di pop rock, senza mai finire con l’essere troppo “radiofonico”. Potenti le distorsioni, grande la rapidità d’esecuzione, che produce ritmiche che si muovono su ritmi sostenuti dall’inizio alla fine, grintoso il basso e martellante la batteria: quando sembra non esserci spazio per piccole digressioni, gli Alba Caduca regalano sezioni nuove e variegate attraverso scorci di pianoforte e brevi fulmini elettronici, che spostano l’attenzione verso suggestioni krautrock. Sul piano dei testi, la band offre un lavoro decisamente antropocentrico, in cui si parla di tutta l’umanità, di storie di vita, di gioie, difficoltà e piccole rivoluzioni. “Vivo”, ad esempio (la prima delle dieci tracce), inizia con un alternative rock che marcia a velocità serrate, e che propone una riflessione sul tema del denaro e su quanto questo sia diventato importante nelle nostre vite: forse troppo. Segue “NQO”, con un testo che dà l’impressione d’esser stato ispirato dal romanzo distopico “1984” di George Orwell. Molto riuscito anche “Exodant”, ottimo per l’aspetto musicale e sul piano di un songwriting che riflette sulle cose che accomunano tutti gli uomini sulla faccia della terra. Gli Alba Caduca fanno benissimo anche con “Buco di Pietra” e la conclusiva “Non Ti Basta”. Questo è un disco che, forse, non ha nell’originalità il suo punto di forza, poiché non c’è spazio per virate dall’alternative: la band ha però scelto un genere all’interno del quale riesce a muoversi benissimo. A voler essere pignoli, si potrebbe dire che gli Alba Caduca avrebbero potuto inserire qualche elemento per rendere il disco un po’ più “personale”, ma sul piano tecnico come su quello testuale muovere delle critiche sarebbe addirittura disonesto. (Piergiuseppe Lippolis)